Lazio-Juventus, le dichiarazioni di Fabio Capello
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Lazio Juventus, Capello: «Con Sarri si è rotto qualcosa, Tudor deve fare risultati subito»

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Fabio Capello, ex allenatore e opinionista in Tv, ha parlato a La Gazzetta dello Sport della doppia sfida tra Lazio e Juventus

Sabato in campionato, martedì in Coppa Italia. Prima a Roma e poi a Torino. Lazio-Juventus sarà il confronto che dirà molto nel giro di tre giorni sulle due squadre e sui due tecnici, Igor Tudor e Massimiliano Allegri. Ne ha parlato a La Gazzetta dello Sport Fabio Capello, che del croato è stato allenatore.

LA LAZIO DI SARRI«I dirigenti e i presidenti tendono sempre a difendere l’allenatore nei momenti di difficoltà. Ma se c’è la sensazione che i giocatori in campo non stiano dando il 100%, è inevitabile poi si arrivi a una separazione. Ecco, la Lazio della stagione in corso mi dava l’idea di non essere più la squadra di Sarri dell’anno prima, dove ognuno correva quel metro in più per aiutare il compagno. Si deve per forza essere rotto qualcosa».

LA CESSIONE DI MILINKOVIC«Beh, di sicuro. I giocatori contano, a dispetto di quel che si dice. L’altro giorno ho visto un’azione del Brasile contro l’Inghilterra strepitosa: stop eccezionale e imbucata di Paquetá per Vinicius che è andato quasi in porta con la palla. Hai voglia a parlare di schemi e teorie…».

TUDOR NON HA PARLATO DI MODULI «Ho sentito che vorrebbe passare dalla difesa a quattro a quella a tre. È una cosa che richiede tempo, per questo lo stesso Tudor ha poi aggiunto che l’obiettivo immediato è fare risultato e poi verrà il resto»

DA CHI ASPETTARSI DI PIU’ ADESSO«Da quelli che, secondo me, hanno reso meno del loro valore quest’anno. Penso soprattutto a Luis Alberto e Zaccagni».

PER CHI CONTA DI PIU’ LA COPPA ITALIA «Premessa: nessuna delle due penserà già sabato alla coppa, a meno che la Lazio non dia già per finita la rincorsa Champions. Ma io ho vinto un campionato recuperando 9 punti al Barcellona, quindi non sarei d’accordo. Comunque per Tudor raggiungere subito una finale sarebbe un bel modo di presentarsi, mentre per Allegri la Coppa Italia è l’unico modo per non chiudere con zero trofei in tre anni. E Max è sempre stato abituato a vincere…»