2012
Lecce, Benassi: “Scommesse? Ho dimostrato estraneità , gli infortuni…”
Massimiliano Benassi torna sulla deposizione rilasciata ieri, nell’ambito del processo per il caso scommesse. Il portiere del Lecce, ai microfoni dell’edizione pugliese della Gazzetta dello Sport, ha fatto capire che la giornata di ieri è coincisa con la fine di un incubo: “La deposizione resta segreta, quindi non posso entrare nei dettagli delle domande rivoltemi dai due colleghi del procuratore Palazzi, che era assente – ha dichiarato Benassi – . Ma, anche dal modo in cui hanno recepito le mie risposte, ho tratto la convinzione che sia bastato poco per dimostrare la mia estraneità alla brutta vicenda. Mi sono tolto un peso, anzi un macigno. Perchè mi hanno tirato in ballo? Solo per il mio ruolo in campo. Facendo il portiere, hanno associato il mio nome a situazioni che non mi riguardano. L’ho detto nell’interrogatorio. E sono sicuro che anche i miei compagni nulla abbiano a che fare con la storia di quel Lecce-Lazio. A livello mediatico, ho subìto troppo. Soprattutto se penso che sino a 6 mesi fa nessuno mi conosceva e che, all’improvviso, tutti si aspettavano di capire che cosa avesse fatto Benassi. Nella mia avventura calcistica, nelle categorie inferiori, mi hanno apprezzato tantissime persone, che in questo periodo difficile, mi hanno gratificato con attestati di stima, arrivando a riderci sopra. Passeranno pochi mesi o 10 anni, però dovrà pagare chi si è azzardato a fare il mio nome. Ringrazio i tifosi del Lecce, che mai mi hanno parlato di questa assurda vicenda. Gli infortuni? In 20 anni di calcio, non mi era successo quanto è accaduto negli ultimi mesi. Incredibile! Tre volte ho dovuto abbandonare il campo, l’ultima a Novara per una contusione al quadricipite sinistro. Ma ce la farò per la sfida col Cesena. Giocherò per altri 12 anni, tanta è la voglia che ho. Intanto, a Novara Petrachi è stato straordinario, salvando il risultato. Sono felice per Davide, ragazzo serio, peraltro leccese e quindi legatissimo alla squadra della sua terra.”