2022
Lotta scudetto, Sven-Goran Eriksson: «Il dominio di un solo club stufa»
Lotta scudetto, Sven-Goran Eriksson: «Il dominio di un solo club stufa. Adesso ha un senso vedere le partite nel week end»
L’ex allenatore della Lazio Sven-Goran Eriksson ha rilasciato un’intervista a Il Mattino, dove ha analizzato il campionato in corso. Ecco alcune sue dichiarazioni.
SULLA LOTTA SCUDETTO – «Sono sorpreso che non ci sia la Juventus. Però devo dire che per il calcio italiano è un bene: perché pure stufa l’egemonia sempre e solo di un club. Tutto diventa noioso, adesso ha un senso vedere le partite nel week end».
SULL’EGEMONIA DI JUVE, MILAN E INTER- «Perché i giocatori di quelle squadre, quando indossano quelle maglie leggono quello che c’è scritto sotto: qui si vince e basta. E non possono che sposare quella storia. Lo dice la storia del vostro Paese che è complicato rompere l’egemonia delle big. In quante sono riuscite a vincere? Il Napoli di Maradona, il Verona di Bagnoli, la Sampdoria di Boskov e la Roma prima della mia Lazio e poi dopo con Capello. Non è mai stato semplice».
SU NAPOLI-MILAN – «È presto per poter dire che si decide lo scudetto. Poi mancano ancora tre mesi di partite, ci sono le incognite legati agli infortuni, il peso del calendario, arriva il caldo. E aumentano le incertezze. Senza dimenticare che alla fine in serie A gli scudetti vengono decisi dai punti persi con le piccole e non negli scontri diretti…».
SU MARADONA – «Era un avversario stupendo. Ha avuto una vita non facile. Ai livelli di Pelé. In pochi giorni lo affrontai due volte con la Fiorentina. Nella prima era in Coppa Italia e lui passeggiava per il campo, perché non era interessato alla partita. E noi vincemmo. Poi venne da me nello spogliatoio a salutarmi: Mister, ovviamente lei sa che domenica prossima la musica sarà diversa al San Paolo. Mi fece due gol e il Napoli vinse 4-0. L’ho rivisto a Dubai l’ultima volta. Ho sempre pensato che la sua rovina siano state le amicizie sbagliate».
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