Marchisio: «Rifiutato due volte il Milan. Allegri? Ha fatto altre scelte»
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Juventus, Marchisio: «Rifiutato due volte il Milan. Allegri? Speravo di più»

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Nel corso di una intervista, Claudio Marchisio torna sull’addio alla Juventus, sul rapporto complesso con Massimiliano Allegri e sui retroscena di mercato del passato

Nonostante mesi di lontananza in Russia, Claudio Marchisio resta sempre vicino alla Juventus con il cuore. L’ex centrocampista bianconero, passato a inizio stagione allo Zenit San Pietroburgo, ha svelato i retroscena di un addio sofferto, eppure inevitabile, stamane ai microfoni de La Gazzetta dello Sport: «La Juve è stata più di due terzi della mia vita: ero un bambino, non immaginavo nemmeno che fosse possibile realizzare un sogno così. L’avventura era al capolinea, ma il mercato stava chiudendo e pensavo che sarei rimasto. La società ha deciso di rescindere, per me non è stato facile. Con il senno di poi si potrebbe dire: ci sono stati tanti infortuni a centrocampo, magari avrei avuto spazio. Ma sarebbe stato sbagliato rimanere, non avrei retto un altro anno come l’ultimo. Speravo in qualche possibilità in più, ma ho sempre messo il gruppo davanti al singolo».

Nessun rimpianto e nessuna rottura con la società, probabilmente però qualcosa che non andava nel rapporto con Massimiliano Allegri, c’era… «Io ho dato tanto, ma anche la Juve mi ha dato tanto. Non ho rimpianti – ha continuato il Principino nella sua intervista – . Nel calcio, come nel lavoro e in amore, ci sono tanti modi per chiudere le storie. Alla fine mi considero fortunato per ciò che ho avuto. Ricordo quando firmai il primo contratto con Andrea Agnelli, erano anni in cui arrivavamo sempre settimi. Gli dissi: “Spero che tu non voglia essere uno dei pochi presidenti che non ha vinto nulla, così come io non voglio essere uno dei pochi juventini a non aver vinto nulla”. Allegri? Dopo l’infortunio aveva altre priorità. Io gli chiesi fiducia e continuità, ma lui ha fatto altre scelte».

Scelte diverse che, probabilmente, poteva fare anche lui: «Ho rifiutato due volte il Milan, sono sempre arrivate tante offerte sia dall’estero che dall’Italia. Per me la squadra più importante oltre alla Juve è sempre stata il Milan, però non sarei mai andato in un altro club italiano». Parole dolci infine anche per Paulo Dybala («Mi spiace vederlo così lontano dalla porta») e per tanti dei suoi ex allenatori. Tra questi, nemmeno a dirlo, Allegri non c’è, ma qualcun altro sì… «Ringrazio Antonio Conte non solo per ciò che mi ha insegnato sugli inserimenti, ma per il carattere. Con la sua determinazione è stato una guida».