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Milan: il mistero del marketing cinese e l’accordo nullo col Guizhou

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Ancora dubbi sull’ormai ex proprietà del Milan: mistero sull’accordo di marketing per l’espansione del brand rossonero in Cina, addirittura nullo il contratto con la società del Guizhou

Del Milan cinese di Yonghong Lì ormai non restano altro che dilemmi e misteri. Diversi e piuttosto curiosi, come quello, svelato oggi da La Repubblica, riguardante la licenza del marketing rossonero che sarebbe stata veicolata tramite la controllata Red&Black, ovvero la società che avrebbe dovuto sviluppare l’ambizioso piano di espansione del brand rossonero sul mercato cinese (come a più riprese annunciato dalla vecchia proprietà al momento dell’acquisto della società). Qual è il mistero, nello specifico? Ebbene, dai documenti visionati in questi ultimi giorni, parrebbe che la firma che avrebbe sancito l’accordo ventennale per il piano marketing del Milan sarebbe stata apposta dall’amministratore delegato Marco Fassone soltanto in data 13 ottobre 2017, ovvero ben sei mesi dopo il passaggio di proprietà e l’annuncio della strategia sul mercato asiatico da parte di Yonghong e compagnia. Il motivo di tale ritardo? Ignoto, ma certo cozza parecchio con l’entusiasmo iniziale che la vecchia proprietà cinese aveva posto sulla questione.

Mistero anche sul capitale sociale di Red&Black, indice della misura dell’investimento che Yonghong avrebbe fatto per scommettere sull’asse di marketing asiatico: secondo fonti inglesi sarebbe di appena 35mila euro, 350mila invece secondo quelle cinesi. Dubbi anche sull’accordo di collaborazione commerciale che la società avrebbe fatto con il club di Super League cinese del Guizhou per lo sviluppo del brand e del settore tecnico: mancherebbero sia il placet della camera di commercio cinese, sia il timbro dell’autorità competente sul contratto. Insomma: l’accordo in sé per sé sarebbe assolutamente nullo. Anche in questo caso d’altronde la domanda resta in sostanza una ed una solamente: perché?