Salernitana Roma: 3 motivi per credere in una vittoria di Filippo Inzaghi
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Salernitana Roma: 3 motivi per credere in una vittoria di Filippo Inzaghi

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Filippo Inzaghi

Quello tra Filippo Inzaghi e Daniele De Rossi sarà il quarto incrocio tra compagni di quella Nazionale, trasmigrati in panchina

Uno dei motivi più richiamati per presentare Salernitana-Roma, che andrà a chiudere stasera il cartellone della giornata numero 22, è la sfida tra tecnici che da giocatori nel 2006 sono diventati campioni del mondo in Germania. Quello tra Filippo Inzaghi e Daniele De Rossi sarà il quarto incrocio tra compagni di quella Nazionale, trasmigrati in panchina. Nel 2020-21 si sono affrontati Andrea Pirlo e Gennaro Gattuso negli Juventus-Napoli di quella stagione ed entrambi hanno vinto in casa loro. La scorsa settimana c’è stato il duello tra attaccanti azzurri, Inzaghi contro Gilardino e a Salerno ha avuto la meglio il Genoa sui granata. Quali sono i motivi di ottimismo per l’allenatore della Salernitana? Proviamo a selezionarne 3.

1) Tutto da guadagnare. Immaginiamo che le parole utilizzate da Inzaghi per presentare l’incontro nella conferenza di vigilia vengano ripetute ai suoi ragazzi poco prima di scendere in campo. Una lettura della situazione sicuramente condivisibile: «Dopo la sconfitta col Genoa siamo ripartiti. Li vedo allenarsi molto bene e siamo pronti per centrare una grande vittoria. Abbiamo una ghiotta opportunità: quando giochi contro certi campioni hai poco da perdere e tutto da guadagnare. Sono convinto che ripeteremo una grande gara e speriamo che stavolta il risultato ci premi».

2) La gara d’andata. É cambiato il mondo dalla prima giornata, quando le due squadre si incontrarono. Basti pensare che sulla panchina non ci sono più né José Mourinho da una parte, né Paulo Sousa dall’altra. Resta il fatto che quell’incontro terminò 2-2, Candreva si scatenò con una doppietta e i giallorossi si spaventarono alquanto perché a 8 minuti dal novantesimo sio trovavano ancora in svantaggio.

3) Il comportamento contro le big. Una vittoria, un pareggio che poteva essere un successo, una sconfitta nei minuti di recupero. All’Arechi la Salernitana, anche in questo anno decisamente problematico e vissuto quasi sempre nella scomoda posizione del fanalino di coda, ha sconfitto la Lazio, ha visto sfumare i 3 punti con il Milan al novantesimo e ha trovato in Vlahovic all’ultimo assalto l’uomo che ha impedito di impattare con la seconda classifica. Con questi presupposti, sarebbe davvero così strano riuscire ad accorciare il distacco da chi sta davanti proprio attraverso la gara con la Roma?