Svezia-Italia, Sconcerti: «Gli Azzurri non sanno che fare» - Calcio News 24
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Sconcerti sull’Italia: «Gruppo di giocatori che non sa che fare, Eder che ci fa lì?»

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mario sconcerti

Sconcerti analizza Svezia-Italia e boccia nettamente gli Azzurri in toto e nelle individualità dopo la sconfitta di ieri: ecco le parole di stamane del giornalista del Corriere della Sera

Su Svezia-Italia di ieri sera c’è poco da aggiungere: parlano le immagini della partita. Per gli Azzurri, che adesso dovranno giocarsi in salita il passaggio alla fase finale di Mondiali di Russia 2018 a Milano nella gara di ritorno, non ci sarà un alto appello e resta una sola possibilità attaccata a un filo. Dell’Italia di oggi c’è ben poco da salvare, come impietosamente analizzato stamane anche dal giornalista Mario Sconcerti nel proprio consueto editoriale sul Corriere della Sera: «Non so cosa potrà fare la Svezia a Milano, ma l’Italia non è ancora una squadra: è un insieme di giocatori che non sa e non si preoccupa di capire cosa serve all’altro – le parole del decano dei giornalisti sportivi italiani – . La partita credo non sia stata preparata bene, ognuno aveva il proprio io da preservare, nessuno ha mai rischiato veramente per la squadra».

Anche sui singoli c’è ben poco da dire in realtà, come sancito dalle nostre pagelle di ieri (leggi anche: Svezia-Italia 1 a 0: le pagelle). A partire dal commissario tecnico Giampiero Ventura«Non entro nel merito delle scelte di Ventura, non ne ha molte, ma tenere fuori Lorenzo Insigne è coraggioso fino allo sfregio». E poi gli altri, su cui Sconcerti butta il carico da novanta: «Marco Verratti è una bella mezzala di trent’anni fa, tocca cinque volte il pallone prima di fare un passaggio. A quel punto qualsiasi centrocampo è schierato. Eder è un bravo ragazzo di passaggio, che c’entra in una partita così? Ciro Immobile è uno che sa pensare calcio, non è Roberto Boninsegna». Alla fine, difficile prevedere come andrà a finire lunedì: «Io credo che vinceremo a Milano e andremo alla fine a questi Mondiali che sembrano ormai un’enciclopedia per incolti – chiosa Sconcerti – . Ma l’errore resta, queste partite restano».