Supercoppa, il merito dell'Inter e i 3 errori del Milan
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Supercoppa, il merito dell’Inter e i 3 errori del Milan

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Supercoppa, l’Inter ha avuto un grande merito nel successo in finale, ma il Milan ha commesso anche tre errori

Milan-Inter è terminata con un risultato inequivocabile: 3-0 per l’Inter. Non solo per il netto divario del punteggio, ma anche perché la gara si è messa immediatamente in discesa per i nerazzurri, che non hanno mai offerto la sensazione di potersela far sfuggire dalle mani. Finendo, così, per vincere nettamente e per alimentare due sospetti di una certa rilevanza: che l’Inter sia superiore ai rivali nel parco tecnico e che questo (conseguentemente) sia una responsabilità che Inzaghi deve sentire per come ha perso lo scudetto l’anno scorso; che Pioli stia vivendo un momento d’involuzione davvero preoccupante, con 2 dei 4 obiettivi già andati in fumo e gli altri di difficilissima realizzazione.

Il principale merito dell’Inter è stata la sicurezza, mostrata da tutti, senza sbavatura. Accompagnata a una tecnica che nello strano inizio di gara, con squadre già squilibrate e lunghe, ha saputo colpire a segno con un primo gol dall’esecuzione implacabile. Una rete da squadra superiore, per l’appunto, che si è sentita tale e a differenza degli altri derby non si è fatta rimontare.

I 3 principali errori del Milan non sono difficili da individuare:
1) Le due reti in fotocopia. Punizione a lunga gittata di Bastoni prima e Skriniar poi, Dzeko con Tonali e Lautaro con Tomori che fanno ciò che vogliono (con un gusto sadico di raffinatezza sublime).
2) I tiri da fuori. Unica soluzione praticata, confidando in Leao e Hernandez. Non propriamente nella loro migliore partita. Più il Milan andava alla conclusione precipitosa, più l’Inter si è convinta che fosse davvero la serata giusta
3) I cambi di Pioli. Non è l’errore maggiore. La tripla sostituzione di Pioli è stata un modo giusto per tentare il tutto per tutto. Ma se Rebic qualcosa ha combinato, Origi e De Ketelaere sembrano davvero due corpi estranei, senza fiducia nelle loro possibilità.