Torino, Cairo su Petrachi: «Ora pensiamo a migliorare»
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Torino, Cairo presenta Petrachi: «Vi svelo perché ho scelto lui! Ora pensiamo alle cose migliorabili»

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Il patron del Torino Urbano Cairo è intervenuto in occasione della presentazione del nuovo direttore sportivo Davide Vagnati, le sue parole

Una nuova epoca sta per incominciare: quella targata “Petrachi bis“. Come un fulmine a ciel sereno che ha squarciato il cielo sopra il Filadelfia poco dopo le 13 di ieri pomeriggio il Torino ha comunicato l’esonero del direttore tecnico Davide Vagnati. Con, conseguenziale, arrivo di Gianluca Petrachi al suo posto. Si tratta di un ritorno per il manager leccese, che già aveva operato all’ombra della Mole Antonellina dal 2009 sino al 2019. Quest’oggi tra le mura dello Stadio Olimpico Grande Torino il patron Urbano Cairo ha avuto modo di presentare il suo vecchio (nuovo) braccio destro. Ecco un estratto del suo intervento

Prende la parola il Presidente Cairo:
«Ci tengo a dire due parole su Davide Vagnati. Abbiamo fatto un percorso lungo, all’inizio anche accidentato perché c’era il COVID quando lui è arrivato, era un momento difficile. Siamo ripartiti col campionato… Poi la stagione successiva ce la siamo cavata prima di ripartire con Juric, con campionati di buon livello, due decimi posti e un nono, poi dopo è arrivato Vanoli. Un periodo lungo e importante, ho deciso di fare questo cambiamento. Ci tenevo a ringraziare Vagnati per il suo impegno – senza lesinare… Senza lesinare la determinazione ea voglia di fare. Io per questo lo ringrazio e gli auguro veramente il meglio, è una persona perbene. Sono dispiaciuto sia terminato il rapporto con lui»

Presidente Cairo, ci racconta la scelta di Petrachi?
«Con Petrachi ci conosciamo da tempo (sorride, ndr). Abbiamo iniziato quando eravamo in Serie B: abbiamo fatto subito un mercato abbastanza creativo che non ha impedito di portare al Toro un giocatore che poi ha fatto benissimo come Danilo D’Ambrosio, acquistato dalla Juve Stabia per una cifra piccola, poi ci ha lasciati per l’Inter ma fu una bella operazione. Poi sono arrivati Garofalo, Pestrin, Barusso, Statella, tanti giocatori, alcuni hanno fatto bene, altri un po’ meno. In quel girone richiamammo Colantuono e facemmo 43 punti recuperando direi molto bene, arrivando quinti. Perdemmo purtroppo col Brescia con un gol regolare di Arma, col Var non lo avrebbero annullato (sorride ancora, ndr).

Poi arrivò Ventura e facemmo un buonissimo campionato. E poi la Serie A, la cavalcata in Europa League fino a Bilbao. Nel 2019 ci siamo lasciati con Gianluca, non ci siamo parlati per un periodo, i rapporti non c’erano. Poi grazie ad un comune amico, che sapeva quanto ci tenessi, fece un lavoro di mediazione. Così ci vedemmo a Milano e ritornammo mano mano in un rapporto di amicizia crescente. Ho fatto questa premessa, a voi tutte le domande»

Cosa serve ora per fare uno step in più?
«Pensare alle cose migliorabili, lo faccio costantemente. È chiaro che quando uno ha un’attività calcistica o imprenditoriale, ovviamente quando le cose non vanno come tu vorresti ovviamente pensi a cosa sia migliorabile. È una cosa che va fatta giorno per giorno. È anche importante valutare bene quello fai, pensare alle cose positive. Certamente qualcosa è mancato, non abbiamo raggiunto l’Europa negli ultimi anni. Abbiamo fatto campionati di buon livello, abbiamo sviluppato le strutture del Filadelfia: rendendolo veramente un luogo molto accogliente per i giocatori.

Lì possono passare una giornata intera. È un fatto importante. Abbiamo costruito il Ronaldo, che è già utilizzabile e a breve sarà pronto. Il settore giovanile ha avuto degli ottimi risultati, con tanti giovani che hanno esordito in Serie A. Stiamo mantenendo la categoria ‘Serie A’ da tanti anni di fila… Poi ovvio, non è l’obiettivo che uno ha. Però penso che alcune cosa vadano considerate in maniera positiva. Credo che dobbiamo pensare in modo migliorativo, ma anche valutare quello che uno ha»

Cambierà qualcosa a livello di settore giovanile?
«Noi abbiamo un direttore – Ruggero Ludergnani – che è bravissimo! Ha fatto un lavoro. Ma non solo sulla primavera, già a partire dall’Under 14! Ha fatto un lavoro straordinario. La primavera è partita male? Bene, dobbiamo lavorarci e rinforzare. Ma il lavoro che ha fatto coi suoi collaboratori è straordinario. Pensiamo a Gineitis, Njie, Cacciamani: che abbiamo dato in prestito alla Juve Stabia. Poi Perciun: anche lui che ora è infortunato, dovrà andare a giocare. Ma anche Gabellini, Longo, Cereser, Siviero, Santer. E altri che stanno crescendo e ci daranno delle soddisfazioni. Ludergnani è bravissimo, poi è fondamentale che ci sia collaborazione con la prima squadra. Abbiamo parlato con Gianluca e Ludergnani, ci deve essere una grande collaborazione, ma Ludergnani oggi è il top».

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