Torino, Juric: «Qualche domanda me la faccio. Belotti si è stirato di brutto»
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Torino, Juric: «Qualche domanda me la faccio. Belotti? Si è stirato di brutto»

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Ivan Juric, allenatore del Torino, ha parlato al termine del match perso contro la Roma: le sue dichiarazioni

Ivan Juric, allenatore del Torino, ha parlato al termine del match perso contro la Roma. Le sue dichiarazioni ai microfoni di DAZN.

SCONFITTA – «Sinceramente quando fai una serie di risultati così qualche domanda te la fai. Per mezz’ora abbiamo avuto tre palle gol, loro alla prima hanno segnato. Abbiamo fatto un’ottima gara in tanti momenti, ma non siamo riusciti a concretizzare tutto quello che abbiamo creato. L’analisi è quella. Abbiamo retto contro Zaniolo e Abraham, negli spazi aperti, ma abbiamo sprecato troppo, tipo con Praet e Pobega. Quando perdi tante volte 1-0 vuol dire che qualcosa non va bene, ma è difficile commentare questo tipo di partite».

TREND NEGATIVO IN TRASFERTA – «La situazione trovata è stata gravissima, noi abbiamo trovato un senso nel gioco, nel comportarsi, in tutto. Per crescere ci vogliono altre cose. Il Toro è una squadra che attacca, che gioca, che mette in difficoltà tante squadre. Ci manca qualche punto, ma bisogna avere una mente aperta e sapere dove possiamo arrivare, secondo me pian piano ci riusciremo. Il nostro obiettivo è fare un campionato superiore agli ultimi due anni e mettere una ulteriore base per crescere».

STATO D’ANIMO – «C’è dispiacere per i ragazzi che mi stanno dando grandi segnali di cambio di mentalità rispetto allo scorso anno. E’ un peccato non avere soddisfazioni in queste partite in cui ne meriterebbero. Poi bisogna analizzare il motivo per cui non vinciamo queste partite fatte bene. Bisogna crescere, restiamo umili, continuiamo così».

BELOTTI – «Penso che si sia stirato di brutto, la sensazione è quella. Si vedrà domani con la risonanza, ma la dinamica è quella».

ESTERNI DI CENTROCAMPO – «Ci sono partite in cui c’è campo e vanno bene, ma nelle partite come quella di oggi ci manca proprio questo. Abbiamo vinto quando c’è Ansaldi, che ha il piedino giusto, senza di lui questa caratteristica ci manca. Quando ci sono spazi ridotti i nostri quinti non sono l’ideale».