Ulivieri: «Pochi difensori italiani bravi? Colpa delle scuole calcio»
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Ulivieri: «Pochi difensori italiani bravi? Colpa delle scuole calcio»

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Nel match tra Napoli e Roma le difese saranno composte totalmente da stranieri. Mancano i difensori italiani bravi? Secondo Ulivieri è un problema che nasce dal settore giovanile

Renzo Ulivieri non si risparmia quando deve criticare le moderne tecniche di insegnamento. Soprattutto se queste tecniche vanno a discapito dei giovani che “non imparano nulla”. Sotto esame sono le difese italiane, sempre più zeppe di stranieri. Nella partita Napoli – Roma, infatti, non ci sarà nessun italiano e, come afferma sulle pagine del Corriere dello Sport, la colpa è anche di chi fa crescere i ragazzi nei settori giovanili.

BASTA CON L’ORGANIZZAZIONE DI GIOCO – Ci sono sempre meno difensori italiani bravi e secondo Renzo Ulivieri è un problema di crescita: «Nei settori giovanili e soprattutto nelle scuole calcio i ragazzini che giocano in difesa non vanno aiutati con l’organizzazione tattica, specialità in cui noi tecnici italiani siamo maestri. In un certo senso vanno mandati allo sbaraglio, all’uno contro uno. Non vanno protetti, altrimenti non crescono. È una questione tecnica, ma anche psicologica. Se il ragazzo si abitua ad avere sempre una protezione, non migliora, non fa progressi. Deve imparare invece a marcare da solo, senza l’aiuto dei compagni. Poi più tardi, subentrerà l’organizzazione difensiva. Fino alla Primavera, non bisogna insegnare ai difensori tutto quello che li può aiutare, come il raddoppio di marcatura, per esempio. Ma che raddoppio! Io devo lasciarti scoperto, solo così impari a sbrigartela da solo. La colpa? È di chi ha insegnato l’organizzazione di gioco fin dai primi passi di questi ragazzi. Nelle partite degli Allievi, si vedono squadre organizzate, reparti organizzati, difendono “arrangiati”. Così il difensore deve aguzzare l’ingegno. Se ti do la soluzione, non ti aiuto. Da qui, Napoli – Roma con difensori tutti stranieri».

PRIMA IL DUELLO, POI ORGANIZZAZIONE TATTICA – «L’allenatore deve dire poche cose al difensore, deve esaltargli i duelli. Quando il difensore è diventato bravo nel duello, poi a metterli insieme come reparto non ci vuole molto. Bastano 20-30 giorni di addestramento e si arriva all’organizzazione tattica della difesa. Ma questo deve accadere in Primavera non nei Giovanissimi e negli Allievi. È un problema derivante dalla “zona”? Macché. Si marca a uomo anche giocando a zona».