Una febbre del sabato sera chiamata Atalanta: popolo nerazzurro caldo nel freddo emiliano
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Una febbre del sabato sera chiamata Atalanta: popolo nerazzurro caldo nel freddo emiliano

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Il sabato sera dei tifosi dell’Atalanta a Reggio Emilia contro il Sassuolo: caloroso e intenso nonostante il grande freddo

La chiamavano febbre del sabato sera e a Bergamo porta il nome di Atalanta. Le basse temperature potrebbero convincere chiunque a vedere la partita a casa, ma non per questo popolo: pronto a combattere il freddo emiliano presentandosi in trasferta con grande coinvolgimento.

Si varia dalla macchina al pullman organizzato, in due ore che accompagnano la tratta del popolo nerazzurro al Mapei, cercando anche di riscaldarsi nei modi più ovvi e confortanti: dalla birra fino ad arrivare anche alla polenta taragna vista anche l’ora di cena.

2000 cuori che nel settore ospiti si fanno sentire da tradizione, ma d’altro canto si sta parlando di una “seconda casa” per l’Atalanta: un luogo dove chiudendo gli occhi vengono in mente esultanze e rimandi di caratura europea. Un tifo compatto che si fa sentire per tutti i 95 minuti: ad ogni possibile azione da goal pronto a caricare, ma anche a reagire di rabbia nei confronti di una direzione di gara assai discutibile (e fatale per la Dea).

Quella stessa rabbia che al fischio finale varia dal classico grido all’insegna dell’ingiustizia ricevuta e anche dall’orgoglio di aver dato tutto sugli spalti. Delusione sì, ma con la stessa carica e voglia di essere presente ancora: indipendentemente da freddo, orario e soprattutto risultato.