I tre sublimi assist di Napoli - Fiorentina - Calcio News 24
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2015

I tre sublimi assist di Napoli – Fiorentina

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Napoli – Fiorentina, una partita bellissima rivisitata dai tre assist di capitan Hamsik, Ilicic e Mertens

A parità di livello – e permetteteci di dirlo, che livello! – nell’organizzazione complessiva del gioco, ha vinto il talento: quello del Napoli, maggiore del corrispettivo della Fiorentina, che permette agli uomini di Sarri di ridurre il gap dalla vetta a soli tre punti. Vetta legittimamente occupata dai viola: non a caso ieri al San Paolo è andato in scena il festival della qualità, una partita bellissima il cui simbolo in tal senso può essere rintracciato nella fattura degli assist avvenuti in occasione dei tre gol decisivi. Tre capolavori di nicchia.

ASSIST 1: IL SINISTRO DI HAMSIK – Siamo in avvio di secondo tempo e nella prima frazione di gara la Fiorentina si è probabilmente lasciata preferire: senza alcun dubbio in termini di approccio alla gara, più reattiva e determinata, non da meno poi nello sviluppo del gioco quando ha dovuto contenere l’inevitabile ritorno del Napoli dimostrandosi all’altezza della situazione. La gara l’ha sbloccata un gioiello del capitano partenopeo: con il morale a mille per l’avvenuta qualificazione della sua Slovacchia ad Euro 2016, ha incitato il pubblico a mo’ di gladiatore prima di inventarsi l’assist del campionato. Marek Hamsik, piede destro, serve l’inarrestabile Insigne con un filtrante sinistro che spacca letteralmente in due la difesa viola, nonché la migliore di questo avvio di campionato. E’ un colpo di genio per visione di gioco e confidenza con il piede debole, buona parte del merito va a chi lo ha riportato nell’originaria posizione di mezzala: ha campo avanti per guardare ed inserirsi, per far valere il suo talento e i suoi tempi, mala gestione tra Mazzarri e Sarri. Lorenzo il Magnifico ringrazia, apre l’angolo di tiro e manda in visibilio il San Paolo.

ASSIST 2: L’INVENZIONE DI ILICIC – Tutto fatto? Ma neanche per sogno. Questa Fiorentina, oltre ad aver già maturato un invidiabile impianto di gioco se vogliamo sorprendente considerando la tumultuosa estate vissuta dalle parti di Firenze, ha anche carattere. Al San Paolo, in questo San Paolo, una volta sotto il rischio è quello di crollare: gli uomini di Sousa si sono invece rimboccati le maniche consapevoli del loro livello e senza scomporsi più di tanto hanno ricominciato a produrre gioco. L’invenzione di Ilicic (sorprendentemente in panchina al fischio d’inizio) è da urlo: praticamente spalle alla porta, si serve del terzo occhio a disposizione e becca il movimento di Kalinic con un lob strepitoso che scavalca la difesa partenopea e consente all’ottimo croato di inscenare tutta la sua freddezza negli ultimissimi metri con un gran bel colpo d’esterno. Poco prima del momentaneo 1-1 l’asse Ilicic-Kalinic si era ripetuto con un’ulteriore perla dello sloveno e soltanto un grande intervento del leader Reina sul centravanti ex Dnipro ha evitato al Napoli di soccombere.

ASSIST 3: IL CONTAGIRI DI MERTENS – La faccia, il volto di Gonzalo Higuain alla terza stagione in azzurro è agli antipodi del primo spaesato e del secondo irritato e scocciato: è un volto allo stesso tempo sereno e rapace, quieto ma trascinatore. Ed allora il Pipita 3.0 a tutta l’immensa qualità già mostrata aggiunge la rabbia nel sovvertire l’ordine delle cose, la cattiveria di voler dimostrare al suo mondo e a quello che lo circonda perché ha scelto di trasferirsi dal Real Madrid al Napoli: il fuoriclasse argentino aggredisce Ilicic – sì, proprio lui, croce e delizia viola – sulla trequarti, gli ruba palla e chiede l’uno due al subentrato Mertens (che qualità dalla panchina per il Napoli, non sottovalutate questo aspetto). Il belga, che resta pochi minuti in campo prima di infortunarsi e dover abbandonare la gara in favore di El Kaddouri, trova però il tempo per restituire quel pallone ad Higuain con i giri talmente giusti da far inchinare un orologio fabbricato in Svizzera. Il centravanti argentino completa l’opera con il sinistro (non il suo piede, ah la qualità) e fa letteralmente esplodere un San Paolo che non ricordava tale genere di emozioni. Il Napoli c’è ed ha la faccia meno buona dei suoi campioni. Ma le grandi partite si fanno in due: tutti in piedi per questa Fiorentina.