Paolo Rossi e lo scandalo scommesse: "Mi rubarono qualcosa..." - Calcio News 24
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2009

Paolo Rossi e lo scandalo scommesse: “Mi rubarono qualcosa…”

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Paolo Rossi, ricordato come eroe dei vittoriosi Mondiali dell’82, è tornato a parlare di questioni meno celebrate e di ricordi meno piacevoli, ovvero dello scandalo relativo al calcio-scommesse. Queste le parole di Rossi: “Il tempo passa, la vita va avanti, tutto si dimentica ma anche dopo tanto tempo, dopo trent’anni, c’è ancora qualcosa che mi brucia dentro. Rabbia? No, non è solo rabbia. Sento che mi hanno portato via qualcosa. Mi hanno scippato due anni, nel pieno della mia carriera, quelli tra i 24 e i 26 anni”. Rossi venne accusato di aver sottoscritto l’illecito (pareggio concordato) di Avellino-Perugia 2-2 nel 79. Questi i ricordi di Rossi: “Fu l’ingenuità  di un minuto, due al massimo. Per aver parlato con un faccendiere (Cruciani, ndr) che mi aveva presentato un mio compagno di squadra (Della Martira, ndr). Dissero che avevo accettato delle cose. Ma non era vero. Lo ripeto da trent’anni. Sono stato ingenuo… forse dovevo denunciare la cosa… ma come si fa a denunciare un compagno? Solo che è stata una cosa drammatica”. La giustizia ordinaria ha assolto Rossi e gli altri indagati, la giustizia sportiva no: “à? sempre stato così. La giustizia sportiva si basa sulla presunzione. Inutile riaprire questo discorso”. La soddisfazione più grande per Rossi è stata quella di non aver perso la fiducia dei propri conoscenti e della propria famiglia: “Non c’è stata una persona, una sola, della mia famiglia o dell’ambiente del calcio che non mi abbia creduto. Questa è stata la vittoria più importante. La consolazione? Non tutto il male è venuto per nuocere. Mi sono riposato per due anni e sono stato poi fresco per vincere il Mondiale. Vediamola così: c’era una legge divina”.