2012
Lazio, Reja: “Qui fino a giugno e spero anche dopo”
Edy Reja si gode a pieno il secondo derby vinto in questa stagione e si mette definitivamente alle spalle le voci di un suo addio. Queste le sue parole ai microfoni di “Mediaset Premium” dove il tecnico laziale approfondisce il commento della partita: “Come ci si sente dopo due derby vinti? Emozione grandissima, felicità . Abbiamo vinto quello precedente, in questa settimana ero un po’ preoccupato, ma ha detto bene Scaloni: ho dei grandi giocatori. Abbiamo diverse assenze, ma chi scende in campo concede sempre un certo rendimento. Mi sento veramente orgoglioso di guidare questa compagine. Si parla troppo poco della Lazio? No, ma mi sta bene. Ancora non è finito il campionato, sotto questo punto di vista è meglio viaggiare a fari spenti. Ora tutti danno la caccia alla Lazio, dietro ci sono squadre forti e bisogna guardare avanti e vincere tutte le gare da qui a fine campionato. I ragazzi stanno facendo bene e ce la dobbiamo giocare fino in fondo. Costa è cambiato dalla mia idea di andare via ad oggi? Ci sono stati dei chiarimenti, cosa che era mancata qualche giorno prima. Al rientro dalla Spagna mi sono trovato col presidente e chiarito alcune situazioni e continueremo d’amore e d’accordo fino al termine del campionato. Mi ha detto che sono l’allenatore attuale e lo sarò anche dopo, dunque si considera chiusa questa parentesi. Ci sentiamo giornalmente con lui e con Tare, dunque credo il rapporto prosegua da qui a fine campionato e forse anche oltre. Quella delle dimissioni era stata una nottata brutta, dopo le sconfitte con il Palermo ed in Europa. Mi mancavano 7-8 giocatori per fare ricambi, volevamo fare bene anche in campionato, ero nervoso, ma ci siamo chiariti. Ora parentesi chiusa, non ne parliamo più ed ora andiamo avanti serenamente in questo campionato. Mi hanno richiamato dagli spogliatoi? Sì, eravamo tranquilli, ma il capitano Rocchi ci ha detto che dovevamo tornare sul palco e prendere ancora i complimenti e l’applauso del pubblico, come i grandi attori. Penso sia la prima volta che mi succeda, non mi ricordo altri eventi così, ma Roma è capace anche di questo e di avvolgerti di grande affetto. Tutti sono stati vicini alla squadra ed anche a me in questo periodo. Cosa ho detto nell’intervallo? Che l’atteggiamento non andava, dovevamo andare a pressare alti su chi faceva partire l’azione da dietro. Le volte che abbiamo adottato questo tipo di atteggiamento abbiamo conquistato palla e siamo ripartiti. Noi non abbiamo giocatori particolarmente veloci che possono attaccare lo spazio, dunque dobbiamo fare la manovra ed attendere il momento giusto per penetrare. Sfruttiamo le nostre caratteristiche. Oggi dovevano alternarsi tra le linee Matuzalem e Ledesma per ripiegare su Totti, loro spingono anche molto con gli esterni. Una squadra di rango deve chiudere la gara, perchè gli ultimi 5-10 minuti sono di sofferenza e giocando in superiorità numerica spesso c’è un atteggiamento di sufficienza. Luis Enrique vorrebbe giocare un derby 11 contro 11? Quando va fuori uno e vai in inferiorità numerica poi subisci gol non è facile recuperare. Voglio comunque fare i complimenti alla Roma, ci hanno messo in difficoltà anche in dieci, ha dei giocatori dal punto di vista tecnico e fisico importante ed hanno un progetto molto interessante. Oggi voglio fare i complimenti alla terna arbitrale, qualcuno dirà degli episodi, ma complessivamente nell’arco dei novanta minuti hanno fatto molto bene, i derby non sno mai facili da arbitrare”.