2015
Morganella: «Ritornano i tackle ignoranti»
Il difensore del Palermo: «Vazquez come Pastore, colpi incredibili»
Una carriera contrassegnata dagli infortuni, alcuni dei quali anche gravi: Michel Morganella, difensore del Palermo, è pronto a tornare in campo per l’ennesima volta. Il terzino svizzero per più di una volta ha rischiato la carriera: prima con un infortunio al viso, un paio di anni fa, quindi con un infortunio al ginocchio, l’anno scorso contro l’Empoli. Infortuni diversi ma simili, racconta lui. «Non ce l’ho con Mario Rui, è stata una fatalità. Come con Luka Krajnc che mi ha spaccato la faccia. Un calvario dopo l’altro. Krajnc mi ha preso in pieno. Ci siamo rivisti a Palermo e abbiamo giocato contro. Alla fine mi ha regalato la maglia, ed io gli ho dato la mia. Sono due infortuni diversi, lo accetto perché fa parte del calcio. A Cesena rischiavo la carriera, un occhio, la vita. Ancora oggi se mi guardo allo specchio non mi vedo più quello di prima. Quando salta il crociato invece subentra un fattore psicologico legato all’integrità delle gambe. Mai avuto paura comunque, ho sempre creduto nella ripresa. Sette ore di terapia al giorno per quattro mesi, sacrifici senza un’ora di vacanza però ne è valsa la pena», racconta oggi Morganella.
MORGANELLA: «STO PER TORNARE» – Il ritorno del terzino elvetico dovrebbe essere in Coppa Italia, per il momento non c’è assolutamente fretta di rimettere piede in campo, anche se… «Mi mancano i tackle da ignorante», dice Morganella, intervistato dal Corriere dello Sport. A Palermo è cambiato tutto nelle ultime settimane: via Beppe Iachini, adesso c’è Davide Ballardini come allenatore: «Con Iachini c’era feeling, mi dispiace per lui. Ballardini? Sono arrivato nel 2009 e c’era lui. Ottimo rapporto fin dall’inizio».
«VAZQUEZ COME PASTORE» – Tra i compagni che invece lo hanno colpito di più in questi anni: «Franco Vazquez è un fuoriclasse. Mi alleno tutti i giorni con lui, immenso è la parola giusta. Ricorda tantissimo Javier Pastore (oggi al Paris Saint-Germain, ndr), un finto lento che va più forte col pallone che senza. All’improvviso ti fa il tacco, il tunnel, colpi ai quali altri non arrivano. Ecco la differenza tra un giocatore normale ed un campione. Pastore in amichevole diceva: “Oggi cinque tunnel!” Ed era di parola». Morganella riserva la conclusione del suo discorso agli attentati di Parigi: «Nel mondo c’è una guerra in atto, purtroppo. Terribile, non ci sono parole. Quella sera, presto a letto perché con Marlon (il figlio, ndr) si fanno le ore piccole, non ho visto nulla. Il giorno dopo mi hanno svegliato le news sugli attentati, i morti, le immagini da brividi, tragedie che non riesco a capire. Le brutalità ci sono sempre state e le condanno, ieri come oggi».
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