Acerbi Juan Jesus: le opinioni prevalenti, tra difesa e ironia
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Acerbi Juan Jesus: le opinioni prevalenti, tra difesa e ironia

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Il caso Acerbi Juan Jesus continua a tenere banco. Ecco tutto ciò che circola sui social e non solo: tra difesa e ironia

Di approcci possibili al caso Acerbi-Juan Jesus ce ne sono molti, data anche la rilevanza della vicenda, che è ben lontana dal concludersi ed ogni giorno presenta novità sostanziali. Noi ve ne offriamo 3, che ci sembrano le posizioni in questo momento prevalenti, spaziando da quelli più seri ad altri ironici (o addirittura beffardi) che si trovano soprattutto su X. Il quarto punto ve lo metto in testa ed è come la penso io. Nell’incertezza della definizione della verità, dato che ci sono due versioni decisamente contrastanti da parte dei due giocatori, proviamo a sostenere due cose.

Se Juan Jesus non ha capito bene o addirittura dice il falso, non si capisce perché a questo punto Acerbi non lo quereli, perché essere accusato di razzismo è una cosa infamante, una macchia da levarsi subito.
Se il difensore dell’Inter, invece, è colpevole, lo si può solo “salvare” ammettendo da parte sua la gravità della situazione e da parte nostra dicendoci chiaramente che da certe battute, purtroppo tragicamente, non si è immuni, “scappano” anche alle migliori persone. Perciò, non è in discussione la statura dell’uomo Francesco, che sarà anche il migliore del mondo, ma il suo errore specifico. Ma se non lo si punisce, allora non si capisce perché poi si colpiscano gli idioti che fanno gli ululati dagli spalti.
Fatta la premessa (perdonateci), ecco alcuni aspetti della materia incandescente.

1) La difesa. La Gazzetta dello Sport oggi lo ha raccontato partendo dalla sua malattia – cancro ai testicoli – superata alla grande. Molti non hanno gradito, vedendovi un modo per giustificarlo (il pezzo se vi va leggetelo, è di Sebastiano Vernazza, così vi fate un’idea vostra ed è accompagnato anche da un ritratto dell’altra parte in causa, Juan Jesus. C’è anche chi, come la curva dell’Inter, ritiene che il giudizio vada sospeso «senza prove concrete». Nel caso emergano, promettono di prendere le distanze. Ci si deve aspettare uno striscione anti-razzista o addirittura critico verso il proprio giocatore, in quel caso?

2) Contro il politicamente corretto. C’è chi sostiene che “negro” non sia un insulto e che questo andazzo per cui si giudicano le parole dette sul campo sia un’eccessiva manifestazione di quel pensiero prevalente che può portare a degli eccessi. Generalmente, in questi casi, si arriva a proporre tutta un’altra gamma di improperi che vengono accettati senza scandalizzarsi. A riprova citano il caso di Marco Materazzi, insultato nei campi di tutta Italia attraverso la madre, che era scomparsa quando lui era un ragazzo. A sua volta, lui contribuì alla vittoria del Mondiale segnando un gol e infamando la sorella di Zidane fino a provocarne la reazione di testa, segno che forse esistono anche quelli che con gli insulti si caricano e altri che non li sopportano.

3) L’ironia. Molte le reazioni ispirate a prendere in giro la difesa di Acerbi, alcune decisamente geniali. Pesco da X quella di Enrico Cambiaghi: «Secondo me ha detto “ma eri tu che giocavi con Paolo Negro?” Un grande misunderstanding su #Acerbi, che tra l’altro una volta ha trasformato l’acqua in vino». Sal propone un sondaggio: «Ecco le opzioni di cosa avrebbe detto Acerbi a #JuanJesus . 1 sono contro la legge Fornero? 2 Volevo un gatto nero? 3 Voglio andare ad Alghero?». Proseguo con Boboj29: «Acerbi ? Non ha affatto detto “Vai via negro”, Gravina lo conosce personalmente e nemmeno “Ti faccio nero” ultima versione da parte dell’Interista , invece pare che gli abbia detto ” A Pasqua vieni con me in Montenegro ?”». M’ama non Yamal è secco: «La prossima difesa di Acerbi sarà quella di aver citato i Negramaro. 100%». Chiudiamo con Bruno Siciliano: «Hey Juan lo vuoi un caffè nero? Darei 45 giornate di squalifica a Jesus e una medaglia al valore ad #Acerbi, a cui darei la fascia di capitano della Nazionale e gli farei fare anche il portabandiera alle prossime Olimpiadi».