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Destati Atalanta: l’Europa League rischia di rovinarti

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La terza sconfitta stagionale mette in evidenza un problema importante per l’Atalanta: gli uomini di Gasperini sembrano sottovalutare il campionato, dimostrando “fame” solo in Europa

L’Atalanta ha già la testa all’Europa League e si vede. In campionato, la squadra di Gasperini sta, infatti, conducendo un percorso decisamente altalenante, fatto di continue cadute e risalite. Dopo le prime due sconfitte contro Roma e Napoli – obiettivamente non proprio meritate -, i bergamaschi sono riusciti a rialzare la testa contro il Sassuolo ma il pareggio contro il Chievo, alla 4° giornata, ha di nuovo scombinato i piani. L’esordio in Europa League contro l’Everton ha galvanizzato l’ambiente, al punto che, contro il Crotone, Gomez & Co. hanno espresso calcio-champagne. Quando sembrava tornato tutto alla “normalità”, ecco il pareggio a Firenze contro una Fiorentina in crisi, subito digerito grazie alla doppia rimonta contro la Juventus. Tolte le prime due giornate, tutto sommato, il cammino sembrava essersi reindirizzato positivamente ma ieri è arrivata una nuova doccia fredda, con la sconfitta esterna contro la Sampdoria.

Non servivano le parole di Gasperini per capirlo – «Dobbiamo recuperare quella fame che per ora vedo solo nell’Europa League» – ma il fatto che anche lui abbia notato una grande differenza tra l’impegno in Coppa e quello in campionato è la dimostrazione che qualcosa non va. A preoccupare di più il tecnico è il reparto offensivo, accusato di non sfruttare a dovere le buone occasioni create; una squadra a trazione anteriore che, però, riesce a concretizzare pochissimo. Stando alle statistiche, a dir la verità, gli orobici, rapportato all’ottava giornata dello scorso campionato, hanno realizzato 3 reti in più (13 a 10). Piuttosto è il reparto difensivo, unito alla solidità del centrocampo ˗ che ha perso Gagliardini prima e Kessié poi ˗, a essere leggermente peggiorato: 13 i gol subiti quest’anno, 12 quelli dell’anno scorso (7 dei quali subiti in sole due partite).

Sebbene ci sia solo un gol di differenza, c’è da dire che la squadra dell’anno scorso, a questo stesso punto, era ancora tutta da amalgamare e il bilancio di 3 vittorie, 1 pareggio e 4 sconfitte ne sono state la prova. La versione 2017/2018, nonostante le tre sconfitte, è una compagine, invece, che si conosce già molto bene, con i nuovi che si sono inseriti ottimamente. Il vero problema, dunque, potrebbe essere proprio l’impegno di Coppa. La gioia di essere tornati in Europa dopo 26 anni ha sicuramente, e giustamente, contribuito a galvanizzare l’ambiente (vedasi le prestazioni contro Everton e Lione), con la conseguenza, però, di aver fatto perdere lucidità e concentrazione in Serie A. La personalità, l’attenzione e la qualità ostentate fuori dal confine, infatti, non sempre sono state pareggiate da prestazioni analoghe in campionato.

A tratti sembra di rivedere il Sassuolo dell’anno scorso, non tanto nel gioco, quanto nelle prestazioni: prove di carattere fuori e poca sollecitudine nel torneo nazionale. Se l’Europa non vuole diventare soltanto un peso, è bene che gli uomini di Gasperini adottino un’ottica più “universale”, dando a ogni competizione la stessa importanza, dal momento che gli uomini e la qualità degli stessi non manca. Per evitare, allora, di sottovalutare il campionato come ha fatto il Sassuolo, rischiando di perdere l’occasione di confermare l’ottimo posizionamento dell’anno passato, Gomez & Co. devono immediatamente cambiare registro.