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Baroni e Semplici, cercasi salvezza per Benevento e SPAL

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Marco Baroni e Leonardo Semplici, amici prima che rivali: Benevento e SPAL cercano la salvezza in una Serie A competitiva

I ragazzi di via Giugno sono diventati degli «scienziati» del pallone. Al Campino, a Tavarnuzze, le squadre si formavano per amicizia, le porte si inventavano mettendo insieme
dei sassi e la partita finiva solo quando la notte prendeva il sopravvento. Ora Marco Baroni e Leonardo Semplici hanno uno staff, uno stipendio niente male e l’orgoglio di essere diventati allenatori di Serie A partendo dal basso, di fatto regalando un sogno al Benevento e riportando la Spal in una dimensione che era stata smarrita. Quella di Leo e
Marco è una storia di amicizia. Baroni è stato un giocatore di Serie A, di medio-alto livello; Semplici ha fatto molta Serie C, ha vinto qualche campionato nelle categorie
minori. Sono pronti a debuttare in A da allenatori. E hanno lo stesso obiettivo: salvarsi.

BARONI – Il Benevento ha raggiunto la Serie A tramite l’appendice finale della finale play-off, ma Baroni è realista ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport”: «Il Crotone ha centrato un risultato storico. Ma diciamoci la verità: nell’ultimo campionato c’è stato qualcuno che sembrava non si volesse salvare. Mi piace guardare al Chievo. Si può restare in A anche con un piccolo fatturato». Le parole d’ordine per la prima stagione in A della storia sannita sono chiare: «Voglio un Benevento che sia concreto, ma abbia il coraggio di provare ad andare a vincere contro tutti». Ci sono idee chiare anche sulla composizione della squadra, una fase cruciale per centrare la salvezza in Serie A: «Ho detto al mio d.s. che non dobbiamo cercare giocatori che sognano di fare il contratto della vita ma che vogliono disputare il campionato della vita». Baroni non risparmia una battuta sull’incrocio con l’amico Semplici: «Inizieremo le due partite con un grande abbraccio. Poi sarà battaglia. Caro Leo, sei un leader vero. Lo eri anche da bambino».

SEMPLICI – Anche Leonardo Semplici è consapevole che non sarà facile per la SPAL, al ritorno in Serie A dopo molto tempo: «La lotta per non retrocedere sarà un torneo ristretto a cinque-sei squadre. Caro Marco, il campionato strano è stato l’ultimo. La salvezza a 34 punti ce la dobbiamo scordare. Dovremo arrivare a quaranta». L’allenatore del club ferrarese ha ben chiaro lo spirito per cercare di salvarsi: «Dovremo essere concreti ma propositivi. Trovando forza dalla nostra storia». In sede di mercato, la SPAL ha delle priorità per allestire la squadra che dovrà cercare la salvezza nel nostro massimo campionato: «Il mercato della mia Spal punta a portare nel gruppo gente come Felipe che ha centinaia di presenze in A. Abbiamo bisogno di esperienza. E non voglio giocatori che pensano solo allo stipendio». La Serie B e le sfide con Baroni sono un ricordo che appare lontano: «L’anno scorso le nostre due sfide sono finite in parità. Firmo per gli stessi risultati». E un ultimo pensiero all’incredibile coincidenza di ritrovarsi entrambi in Serie A: «Marco ancora quasi non ci credo. Per me la serie A era l’album delle figurine Panini».