Udinese, Beto: «Lavorare al KFC mi divertiva, come fare un gol»
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Udinese, Beto: «Lavorare al KFC mi divertiva, era come segnare un gol»

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Le parole di Beto, attaccante dell’Udinese, sul suo passato in Portogallo prima di diventare calciatore professionista

Beto ha rilasciato un’intervista a Cronache di Spogliatoio. L’attaccante dell’Udinese ha parlato di quando lavorava al KFC prima di diventare un calciatore professionista.

IL PASSATO DI BETO «Sono andato al KFC perché volevo prendere la patente con i miei soldi. Mi divertivo molto. Qualcuno pensa che la mia storia sia stata difficile perché ho dovuto lavorare, ma per noi era normale. Anzi, mi sono fatto certe risate, specialmente quando nella cassa accanto alla mia c’era mio cugino. Ora sto realizzando il mio sogno, è vero, ma il percorso fuori dal campo non è stato difficile. Era una bella vita anche quella: sveglia presto, dritto al KFC, poi di corsa ad allenarsi e dritto a dormire. Non era un castigo, ero felice. Mettere sul tavolo i soldi a fine mese per aiutare la mia famiglia mi rendeva orgoglioso. Pagare le bollette al posto di mia madre era come segnare un gol. Alcuni clienti venivano solo perché c’ero io. Conoscevo i loro gusti. Arrivavano a ordinare e gli chiedevo: Il solito? Vai pure a sedere che te lo porto. Accadevano certe situazioni da morire dal ridere. Fortunatamente sono sempre stato magro, adesso difficilmente mangio ai fast food. Ci ho mangiato troppe volte da ragazzo! Il metabolismo mi aiutava. Capitava che scambiassimo il nostro pranzo con i commessi di McDonald’s, giusto per variare».