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Il piano cinese: Milan stellare con Emery

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Operazione da 1,5 miliardi: 400 solo per la campagna acquisti

Mentre Silvio Berlusconi tentenna, i delegati e consiglieri della cordata cinese interessata all’acquisto del Milan continuano a lavorare per preparare la nuova stagione. Il patron rossonero ha nuovamente messo in discussione l’intera operazione, perché vuole precise garanzie sull’impegno, ma le avrebbe già ottenute. Il nuovo budget è di 1,5 miliardi: 600 milioni di euro serviranno per l’acquisto del 70% del Milan, escludendo i debiti che verrebbero rifinanziati, 400 per la campagna acquisti quinquennale e altri 400 per i lavori di ammodernamento di San Siro, in accordo con l’Inter. In caso di costruzione di un nuovo stadio, si può salire con l’investimento.

ORGANIZZAZIONE – I cinesi imporranno la loro politica aziendale, quindi Berlusconi resterebbe in qualità di presidente onorario e azionista di minoranza con Fininvest. I 7-8 nuovi soci, come riporta il Corriere dello Sport, creeranno una società nella quale 2-3 di loro avranno una posizione più consistente, mentre Nicholas Gancikoff diventerà il nuovo amministratore delegato. Dovrebbe restare Barbara Berlusconi nel consiglio d’amministrazione, mentre Adriano Galliani affiancherà l’allenatore per il mercato e l’area tecnica.

PANCHINA – E chi siederà allora in panchina? Cristian Brocchi aspetta una risposta, ma i cinesi vogliono puntare su Unai Emery, che piace anche al Paris St Germain. Per lui è stato pensato un ruolo alla Ferguson: nel Milan potrebbe avere ampi poteri sul mercato, a meno che non decida di portarsi con sé il direttore sportivo Monchi. Oltre che alcuni fedelissimi, come il portiere Sergio Rico, il difensore centrale Kolodziejczak, il mediano Krychowiak, l’ala Vitolo e l’attaccante Gameiro. Il tempo, però, stringe, ecco perché restano, secondo Tuttosport, in corsa Manuel Pellegrini, Marco Giampaolo e Rudi Garcia.