Copa Libertadores: le semifinali - Calcio News 24
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2009

Copa Libertadores: le semifinali

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Tra delusioni e conferme, gioie e dolori, novità  ed affermazioni, la Copa Libertadores arriva alle semifinali.

Quattro squadre rimangono in lizza per aggiudicarsi la Coppa dei Campioni Sudamericana: Chivas, Universidad de Chile, San Paolo ed Internacional.

Prima notizia: l’Argentina, con l’Estudiantes eliminato ai quarti di finale, perde la sua ultima rappresentante; prima del”Pincha”, la delusione dell’eliminazione era toccata a Velez e Banfield (battuti agli ottavi), Lanùs (eliminato nella fase a gironi) e a Colòn e Newell’s (estromessi dalla competizione nei preliminari).

Seconda notizia: i cileni dell’Universidad d eChile, su cui pochi avrebbero scommesso, arrivano in semifinale dopo un quarto di finale tiratissimo strappato al Flamengo, anche grazie ad una fantastica vittoria in trasferta.

Terza notizia: il Chivas di Guadalajara, nonostante abbia perso il suo bomber principe, Javier Hernandez, passato agli inglesi del Manchester United, si rivela un rullo compressore tra le mura amiche; i messicani segnano talmente tanto che riescono a non far pesare il”gap”che comporta giocare la gara di ritorno in trasferta.

Per ora, nelle due partite casalinghe, hanno segnato sei gol, con una perfetta media di tre gol a gara che ha permesso ai ragazzi diÃ?  Josè Luis Real Casillas di affrontare le gare di ritorno con un po’ più di sicurezza anche se, come dimostra la trasferta di Asunciòn dei quarti, giocare la seconda fuori casa comporta sempre un margine di rischio.

Andiamo a conoscere le quattro semifinaliste.

CHIVAS GUADALAJARA

Partiamo con “l’equipo” messicano: i biancorossi che, come detto in precedenza, sono rimasti privi di Hernandèz un paio di mesi fa, raggiungono una semifinale tutto sommato meritata, dopo aver fatto a pezzi Velèz e Libertad con un doppio 3-0 casalingo.

Il modulo prediletto dal tecnico Casillas è un 3-4-3 molto fluido, con i due esterni d’attacco che amano agire molto larghi per aprire spazi interessanti ai centrocampisti, che a loro volta hanno il compito di finalizzare o innescare il vero punto di forza della squadra: l’attaccante Omar Bravo.

Bravo è un centravanti potente, abile a giocare da punta centrale e col gol facile; ha messo a segno infatti 4 gol in altrettante partite, tutti di pregevole fattura; il suo punto forte è il colpo di testa, giocata che usa molto anche per fare da sponda ai compagni.

Ha 30 anni, ha già  avuto la sua possibilità  in Europa (un paio di anni fa in Spagna, a La Coruna) ma nel Chivas, Omar Bravo, è un cardine della squadra: in campionato per lui solo 5 gol, anche se ad onor del vero bisogna dire che per lunghi tratti è stato “oscurato”dall’astro nascente Javier Hernandèz.

Altro giocatore che quest’anno si è espresso su grandi livelli è senza dubbio il difensore centrale 29enne Hectòr Reynoso, pedina fondamentale nello scacchiere del Chivà s e discreto goleador (per lui 5 centri in campionato). Unico difetto, la troppa”foga agonistica” che lo porta troppo spesso ad essere ammonito.

Il cammino del Chivas Guadalajara:

Chivas “? Velez ( 3-0 ; 0-2)

Chivas “? Libertà d ( 3-0 ; 0-2)

Formazione tipo: Sanchez; Reynoso, Esparza, Araujo; De Luna, Perèz, Baez, Solis; Arellano, Bravo, Fabià n.

SAO PAULO

Non ha bisogno di presentazioni il Sao Paulo.

Hernà nes, Richarlyson, Jorge Wagner, Miranda e Dagoberto sono giocatori che farebbero le fortune di parecchie squadre europee, figuriamoci la differenza che posson fare in una partita di Libertadores.

Come ogni anno la squadra rossonera riesce a trattenere, ricoprendoli di soldi, i propri gioiellini e, grazie a loro, riesce sempre ad essere competitiva sia in campionato che in Coppa.

Il tecnico Ricardo Gomes adotta un 4-3-3 super offensivo con Dagoberto e Marlos (o Fernandinho) esterni e il possente a Washington a finalizzare.

Particolarità  del San Paolo l’utilizzo di due terzini molto offensivi, come Cicinho e Alex Silva; quest’ultimo, quando se ne presenta la necessità , viene sostituito addirittura da Jorge Wagner, come accaduto nella doppia sfida con l’Universitario di Lima.

Interessante, tra le fila “pauliste”, il giovane classe 1988 Xandao, difensore centrale e, all’occorrenza, centrale di sinistra della difesa a tre, alto 193 centimetri e dall’imperioso stacco di testa.

Già , il gioco aereo è un altro punto di forza del San Paolo; Miranda, Alex Silva, Washington, Junior Cesar sono solo quattro degli uomini che fanno parte della “contraerea” sui calci piazzati, dai quali sono nati numerosi gol, alcuni anche decisivi.

Nel 2005 il Sao Paulo alzò la sua ultima Copa Libertadores; l’anno dopo perse in finale contro l’Intenacional, guarda caso proprio l’avversario di questa semifinale.

Altra curiosità : dal 2005 in poi, almeno una brasiliana è arrivata in finale; anche quest’anno quindi, per il sesto anno di fila, il Brasile sarà  rappresentato da una sua compagine.

Il cammino del Sao Paulo:

Sao Paulo “? Cruzeiro ( 2-0 ; 2-0 )

Sao Paulo “? Universitario Lima ( 0-0 ; 0-0; 4-2 dcr )

Sao Paulo “? Once Caldas ( 1-2 ; 1-0 )

Sao Paulo “? Monterrey ( 2-0 ; 0-0 )

Sao Paulo “? Nacionà l Asunciòn ( 2-0 ; 3-0)

Formazione tipo: Rogerio Ceni; Cicinho, Miranda, Junior Cesà r, Alex Silva (Xandao); Hernanès, Rodrigo Souto, Richarlyson (Jorge Wagner); Marlòs (Fernandinho), Washington, Dagoberto

INTERNACIONAL DE PORTO ALEGRE

Una squadra brasiliana infarcita di”Gringos”: così può essere definito l’Internacionà l da quando, negli scorsi anni, ha deciso di affidarsi ad un’anima argentina ed uruguayana per cercare di lottare alla pari e spezzare l’egemonia delle squadre di San Paolo e Rio de Janeiro.

L’Inter del Brasile, nell’ultimo quinquennio ha vinto tutto ciò che c’era da vincere ad eccezione del Brasileirao.

L’albo d’oro parla chiaro: dal 2005 i biancorossi hanno portato a casa 3 titoli statali, 1 Libertadores, 1 Campionato del Mondo per club, 1 Coppa Sudamericana, 1 Recopa Sudamericana ed 1 Coppa Su ruga Bank.

Il destino ha voluto che la semifinale di quest’anno sia una sorta di finale anticipata: c’è da affrontare il cliente più duro che poteva capitare, il Sao Paulo di Ricardo Gomes, una squadra ostica, quadrata e mai morta.

Per tentare l’assalto alla finale la società  si affida all’uruguayano Jorge Fossati, ex CT della”Celeste”; Fossati storico portiere del Penarol e dell’Uruguay negli anni ’70, ha un legame particolare col Brasile: è infatti qui che ha chiuso la carriera nel 1990 difendendo la porta del Coritiba.

L’Internacionà l è una squadra piena di individualità , dalla difesa all’attacco.

In porta ci si affida all’esperto Abbondancieri; davanti a lui l’ex interista Sorondo e l’esperto Bolivar; sulla sinistra Klebèr, classe 1980, da garanzia di spinta e pericolosità  sui calci piazzati.

Il centrocampo è il reparto qualitativamente più completo: innanzi tutto i due gioielli, seguiti da mezza Europa, Sandro e Giuliano (rispettivamente classe 1989 e 1990), che con gli argentini Guinazù e soprattutto D’Alessandro formano una mediana da sogno per qualunque squadra sudamericana.

Andrès D’Alessandro è ormai un brasiliano adottivo; i tifosi lo adorano e lui ha giurato fedeltà  ai colori biancorossi ai quali vuole regalare altri successi, come la Coppa del Mondo per club vinta ai danni del Barcellona negli scorsi anni.

Fossati adotta un 4-2-3-1 con il solo Alecsandro davanti; dietro a lui agisce come trequartista Giuliano, eroe di La Plata (il suo gol allo scadere ha permesso all’Inter di eliminare l’Estudiantes) mentre ai lati giocano D’Alessandro e, a turno, Taison o Andrezinho.

Il 29 luglio avremo il responso della gara di andata, nel frattempo, nel Brasileirao iniziato due settimane fa, la squadra di Porto Alegre ha iniziato molto male con solo una vittoria e ben due sconfitte.

Il cammino dell’Internacional:

Internacionà l “? Estudiantes ( 1-0 ; 1-2 )

Internacionà l “? Banfield ( 1-3 ; 2-0 )

Internacionà l “? Emelec ( 2-1 ; 0-0 )

Internacionà l “? Cerro ( 0-0 ; 2-0 )

Internacionà l “? Deportivo Quito ( 1-1 ; 3-0 )

Formazione tipo: Abbondancieri; Fabiano Eller, Sorondo, Bolivar, Klebèr; Sandro, Guinazù; Andrezinho (Taison), Giuliano, D’Alessandro; Alecsandro.

UNIVERSIDAD DE CHILE

Ecco la sorpresa del 2010; i cileni approdano in semifinale dopo una serie di partite pazzesche, combattute allo stremo e anche, è il caso di dirlo, fortunate.

Seconda nel proprio campionato, l'”Uni” ha un’anima argentina ed uruguayana, basti pensare che almeno sei-sette giocatori potenzialmente titolari arrivano dal resto del Sudamerica.

Il miglior giocatore è sicuramente il numero 10, argentino anche lui, Montillo; natìò della periferia di Baires, per la precisione Lanùs, Montillo in Cile ha costruito la sua carriera fatta di gol e assist, di molto genio e parecchia sregolatezza (celebra la sua aggressione in campo ad un arbitro che lo aveva espulso).

Assieme a lui i nazionali Iturra e Olarra, l’interessante Seymour e il mediano uruguayo Victorino, destro naturale con un gran tiro da fuori.

L’Universidad gioca con un modulo atipico per una squadra sudamericana: il 3-4-1-2 di Gerardo Pelusso Boyrie è stato una delle armi migliori in questo torneo; il pallone è quasi sempre giocato dai precisissimi piedi Montillo che con la sua agilità  crea quasi sempre la superiorità  numerica.

Importante anche l’apporto di Seymour, esterno destro dal cross tagliente e dal dribbling facile e della punta Olivera, classe 1981 e 36 gol nelle ultime due stagioni.

Col Chivas sarà  la gara tra le due”outsiders”: vedremo se prevarrà  la forza casalinga dei messicani o l’abilità  cilena di giocare in trasferta ( 5 trasferte fin’ora, tre vittorie e due pareggi)

Il cammino dell’Universidad:

Universidad “? Flamengo ( 3-2 ; 1-2 )

Universidad “? Alianza Lima ( 1-0 ; 2-2 )

Universidad “? Caracas ( 1-0 ; 3-1 )

Universidad “? Universidad Catolica ( 2-2 ; 0-0 )

Universidad “? Flamengo ( 2-1 ; 2-2 )

Formazione tipo: Pinto; Rodriguez, Olarra, Rojas; Victorino, Pinto, Seymour, Fernandez; Montillo; Vargas, Olivera

Appuntamento a fine luglio, fino ad allora BUONA COPA LIBERTADORES A TUTTI!