GdS: Serie A, solo 8 club sostengono Pallotta - Calcio News 24
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2015

GdS: Serie A, solo 8 club sostengono Pallotta

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Pesanti silenzi e pochi in coro invitano a isolare i violenti

Sono quasi cadute nel silenzio le parole di James Pallotta, che ha preso una posizione netta contro le frange estreme del tifo, auspicando un cambiamento culturale. Ben 11 club su 19 della Serie A non hanno voluto commentare la presa di posizione del presidente della Roma. Un silenzio assordante da parte di Juventus, Milan, Inter, Napoli. Un mutismo trasversale, perché anche Palermo, Torino, Sassuolo, Verona, Cagliari, Chievo Verona e Parma sono rimaste in silenzio.

DISTINZIONI – Allo scoperto sono usciti Claudio Lotito, le cui dichiarazioni abbiamo raccolto ieri (clicca qui per i dettagli), e il presidente del Genoa: «Chi va allo stadio e paga il biglietto ha il diritto di applaudire così come di fischiare, a patto che mantenga un atteggiamento civile. Se, invece, si va oltre, allora queste persone vanno eliminate da un contesto simile. Comunque non si può individuare il male solo in una categoria di tifosi. Ho conosciuto tanti ultrà buoni. Purtroppo si sentono solo i soliti, pochi, che gridano. La tifoseria giusta, sana, gira le spalle o non viene allo stadio», ha dichiarato Enrico Preziosi, come riportato da La Gazzetta dello Sport.

CONFRONTO – La necessità del dialogo è stata evidenziata anche dal presidente della Fiorentina, Mario Cognigni, che sostiene Pallotta e ricorda di essere «parte attiva nel supportare la Lega nel progetto Slo (Supporter liaison officer, cioè le figure che dovrebbero fare da collante tra club e tifoseria, ndr) affinché non si ripetano certe situazioni. Con il supporto dell’introduzione di regolamentazioni restrittive e con leggi adeguate che andranno fatte rigorosamente rispettare, potremmo riportare il calcio nella giusta dimensione: quella di uno spettacolo adatto alle famiglie e senza pericoli».

IMPEGNO – Attestati di solidarietà a Pallotta sono arrivati anche da Atalanta, Cesena ed Empoli. Il direttore generale Pierpaolo Marino ha parlato di «presa di posizione giusta e condivisibile», mentre il presidente Giorgio Lugaresi ha affermato che «pur utilizzando termini un po’ eccessivi, nella sostanza Pallotta ha ragione: è ora che i razzisti e i violenti vengano messi ai margini»; il presidente Fabrizio Corsi condivide la battaglia «al 100%» e riconosce come «in una realtà numericamente importante come Roma sia difficile l’attuazione di questo suo impegno».

FOLKLORE – Hanno preso la parola anche l’Udinese, attraverso il direttore sportivo Cristiano Giaretta: «Bisogna lavorare sulle strutture e serve il sostegno delle istituzioni a cominciare dalla Federazione», e, infine, Massimo Ferrero. Il presidente della Sampdoria ha condannato gli striscioni «che generano violenza», ma si è opposto al divieto di tutti gli striscioni non siano classici incitamenti alla squadra: «Attenzione a cancellare il folklore e il calore che il tifoso dà alla squadra del cuore. Bisogna specificare, avere coscienza civile e rispetto per la maggioranza delle persone che vive la partita con spirito sportivo. Togliamo gli striscioni, togliamo i colori, togliamo la passione e dopo che cosa resta? No alla violenza, sì allo sport. Sì al tifoso scanzonato, no al tifo premeditato. Non dobbiamo fare di tutta l’erba un fascio».