2009
Genoa, Juric: “Lascio il calcio giocato, allenerò la Primavera”
Juric ha scelto definitivamente e lo ha confermato al Secolo XIX, rendendo ufficiale quanto era ormai nell’aria da qualche giorno: Ã?«à? stata una decisione più emotiva che razionale o pensata – spiega – dopo 17 anni da professionista. Il Genoa con me è stato grande, mi ha trattato benissimo e mi ha lasciato possibilità diverseÃ?». Che erano giocare ancora per un anno e poi allenare. Lui ha fatto le cose come le sa fare: arrivando in anticipo sulla palla, ovvero sulla decisione. Su Youtube il suo profilo inizia con il gol dell’1-1 alla Juve in serie B (Adailton lancia, Greco gira di testa, lui “uncina” di sinistro e uccella la difesa bianconera) e la colonna sonora di “Una vita da mediano”. Ã?«Sai – aggiunge – per un calciatore smettere è sempre molto difficile, psicologicamente soprattutto. Ed è meglio, se sei capace, avere un lavoro nel mondo del calcioÃ?». Lui ha fatto le cose con i tempi classici dell’interditore, arrivando per primo – Ã?«emotivamenteÃ?» – sulla palla. Ovvero ha frequentato, con promozione, il corso di primo livello da allenatore, si prepara al secondo e ha come obiettivo Ã?«il master per fare le cose beneÃ?», aggiunge.
Ivan diventerà un po’ l’alter ego di Gasperini sul settore giovanile. Rapporto diretto da calciatore, in campo era la radiotrasmittente tattica di Gasperson: Ã?«Ahhh, io di lui condivido molte cose di stile di vita e di modo di giocare, per questo ci siamo sempre capitiÃ?».
“Mister Juric I suppose” , quindi dai prossimi mesi con un rapporto diretto con la prima squadra del suo estimatore Gasperini. Unico intoppo tecnico il patentino di primo livello che non abilita alla panca della Primavera. E allora soluzione classica con accanto ad Uncino un tutor “formale”ovvero un ex rossoblù, Sidio Corradi. I dettagli nei prossimi giorni, ma la scelta di Juric (esordio nell’Hajduk nel ’94, Siviglia, Albacete, Crotone, poi Genoa dal 2006 e premio con la nazionale croata a 33 anni contro la Romania nel febbraio 2009) arriva molto più ponderata di quello che appare. Qualche acciacco nell’ultimo campionato, la consapevolezza di potere cambiare senza vivere un tramonto di quelli con i ragazzini che sul campo ti scappano di lato e l’intuizione del Ã?«”fai la cosa giusta”: ho deciso cosìÃ?».
Fonte | Il Secolo XIX