L'Italia femminile pensa a Giulia Dragoni titolare: una 2006 può trascinare la Nazionale al Mondiale?
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L’Italia femminile pensa a Giulia Dragoni titolare: una 2006 può trascinare la Nazionale al Mondiale?

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La 2006 Giulia Dragoni è il talento del Barcellona sui cui l’Italia femminile è pronta a scommettere per il Mondiale alle porte

Se non ci fosse la coreana Casey Yujin Phair (2007), Giulia Dragoni sarebbe la giocatrice più giovane del Mondiale di Australia e Nuova Zelanda: la notizia della sua convocazione ha fatto il giro del mondo. 16 anni e un talento così grande da spingere il Barcellona a prelevarla dall’Inter e farla diventare la prima atleta straniera della Masia. Qualche mese dopo ha deciso di crederci anche Milena Bertolini, chiamandola per lo stage con la Nazionale maggiore a culmine di un velocizzato iter nelle selezioni giovanili. Le è bastato uno scampolo di partita contro il Marocco, due settimane fa, per convincere la ct a prenotarle un biglietto last minute per l’Oceania. Su quel volo si sono imbarcate anche Chiara Beccari (2004) ed Emma Severini (2003) per un’improvvisa, e onestamente imprevedibile, rivoluzione giovane.

Giulia è ovviamente un talento generazionale: ha tecnica esaltante nello stretto, tiro potente dal limite e una progressione nel medio-breve che la rendono una centrocampista di qualità assoluta nonché il progetto di una top player internazionale. Ma è la personalità la polvere di stelle che le sta permettendo di bruciare ogni tappa e record di precocità. Sta in campo come se fosse nata per quello, come se fosse speciale perché speciale lo è: una predestinata direbbe chi non teme la disillusione. La luce di Dragoni abbaglia Milena Bertolini che l’ha provata titolare nell’ultimo test match a porte chiuse contro le padrone di casa della Nuova Zelanda. Potrebbe essere lei la grande sorpresa di lunedì 24 luglio: data dell’esordio Mondiale dell’Italia femminile contro l’Argentina. La tentazione c’è. Che una 2006 non ancora diplomata possa trascinare un Paese da leader tecnico della Nazionale? Per ora solo una meravigliosa suggestione. La storia di Giulia Dragoni è ancora tutta da scrivere, pure se parrebbe già chiedere di essere raccontata.