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Inter, Icardi: «Io il migliore? Ho ancora da imparare»

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curva nord inter icardi capitano

L’Intervista a Mauro Icardi, attaccante dell’Inter, all’indomani della vittoria contro la Juventus di Allegri

Mauro Icardi, attaccante dell’Inter e protagonista nella splendida vittoria di ieri sulla Juventus, si è concesso in una lunga intervista a Mediaset Premium. Queste le parole del calciatore argentino: «Io trascinatore? Non so se si tratta della parola giusta. Hanno giocato tutti una partita fantastica. Il nostro atteggiamento ha pagato. Se sono tra i migliori attaccanti in circolazione? L’etichetta tocca a voi metterla. Io penso a fare goal, sono l’attaccante dell’Inter e nel calcio gli attaccanti devono segnare, se non lo fai non servi. Il mio dovere è continuare così, poi farli alla Juventus è sempre bello. Se è la mia miglior partita da quando sono in nerazzurro? Da quando sono qui abbiamo giocato solo due partita a questo livello, ovvero quelle a San Siro contro Juventus, in Coppa Italia, e Napoli. Se il mio modo di giocare è cambiato? Non ho mai capito chi dice che gioco per me stesso e che non partecipo alla manovra della squadra. Io sono un attaccante che deve finalizzare il gioco, poi quando ne ho la possibilità cerco di servire i miei compagni e l’ho dimostrato quando due anni fa, nonostante fossi in lotta per la classifica dei marcatori, ho fatto l’assist per far segnare Palacio. Sono sempre stato generoso, poi è normale che in area guardo la porta».

ICARDI CONTINUA – «Se ho pensato di andar via quest’estate? La società ha fatto tanti investimenti portando calciatori di qualità e questo per me è un vantaggio. Io voglio vincere con questi colori, mi trovo bene qui e non ho mai pensato di andarmene. Mia moglie ha scritto che sono il miglior numero 9 al mondo? Naturalmente l’ha detto perché è mia moglie. Ma mi manca ancora qualcosa, ci sono attaccanti che fanno cose incredibili. Con quale attaccante mi piacerebbe giocare in nazionale? L’Argentina ha il miglior attacco del mondo. Se mi convocasse sarei contento, potrei imparare tanto da quei campioni. Naturalmente sarebbe bellissimo giocare con Messi, il migliore al mondo. Io allenatore? No, non ci penso, non mi piace».