Spalletti sul mercato: «Non creiamo aspettative: serve un po’ di silenzio»

Vigilia di Inter-Udinese, 17^ giornata di Serie A 2017/2018: le parole in conferenza stampa del tecnico nerazzurro Luciano Spalletti

L’Inter vuole restare in vetta alla classifica e, dopo il pareggio dello Stadium contro la Juventus, vuole tornare alla vittoria: domani i nerazzurri sono attesi dalla sfida contro l’Udinese. In conferenza stampa, Luciano Spalletti ha presentato la sfida contro i friulani: «La sfida con il Pordenone? E’ sbagliato dire che i calciatori non si siano impegnati: l’Inter era più forte in qualsiasi scelta facesse, il problema probabilmente è stato nella gestione di questa forza che io ho a disposizione. Come stanno gli acciaccati? Vogliamo giocare tre partite a settimana, se ci andassimo a lamentare di questo triplice impegno in otto giorni ci sarebbe qualcosa che non va bene in ciò che ci diamo tutti i giorni. I calciatori hanno recuperato, vogliono vincere tutte le partite che vanno a disputare, anche quelli più affaticati come Eder, Nagatomo e Vecino. Tutti pronti per essere scelti. Mercato? Secondo me bisogna fare un po’ di attenzione. Fino a che il presidente non farà chiarezza sulle sue intenzioni, dovremo fare tutti un po’ di silenzio: creare quelle aspettative che si è creato prima dell’inizio del campionato ed avere poi quella sfiducia, non fa bene all’Inter e soprattutto ai risultati dell’Inter. Se mi chiedete chi voglio, ve li dico due o tre nomi: Sergio Ramos in difesa, Iniesta a centrocampo e Sanchez davanti».

Continua Luciano Spalletti: «Tommasi presidente Federcalcio? Penso sia facile da parte mia, lo conosco bene: so quali qualità abbia questa persona, l’ho avuto come calciatore, secondo me deve essere lui. Lo dicono anche quelli che lo conoscono meno: trasferisce subito come è fatto e che persona è, al primo dialogo che hai con lui. Ci vogliono idee, qualità e forza di andare a mettere le cose a posto dove non sono a posto. Io voto Tommasi. Mancanza di reti? Se forzo qualcosa in più, potrei perdere l’equilibrio che ho: il nostro trequartista è un tuttocampista, sia che giochi Borja Valero, che giochi Brozovic o che giochi Joao Mario. Manca un calciatore in quel ruolo? I calciatori li ho tutti, se la società vuole io vado fino in fondo così. Critiche per l’atteggiamento nel primo tempo contro il Pordenone? Nel primo tempo sono mancate le distanze, che quando si ampliano chiunque diventa più bravo tecnicamente. Nel secondo tempo abbiamo sbagliato qualche gol che dobbiamo fare. Succede che ti si intasano delle vie d’uscita quando giochi contro quel tipo di avversario».