Laporte: «Questa Spagna la sento mia, i critici parlino pure»
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Laporte: «Questa Spagna la sento mia, i critici parlino pure»

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Intervista esclusiva a Laporte, il difensore francese, naturalizzato spagnolo, che stasera con la Spagna affronterà la Croazia

Aymeric Laporte è uno dei capisaldi della Spagna di Luis Enrique che stasera tenterà l’approdo ai quarti di finale di Euro 2020 cercando di superare la Croazia.

Ecco le sue dichiarazioni, rilasciate in un’intervista alla Gazzetta dello Sport.

CROAZIA – «La Croazia è piena di grandi giocatori a cominciare da Modric, il capitano, sarà durissima. Nelle prime due gare abbiamo faticato a far gol ma giocando bene e ora ci siamo sbloccati. La vittoria è stata molto più importante dei 5 gol fatti: abbiamo acquistato fiducia e morale, se continuiamo così possiamo fargli male. Se dovessimo sfidare la Francia sarà emozionante. E complicato».

CRITICI SU SCELTA DELLA SPAGNA COME NAZIONALE – «Dicano quel che vogliono. Non
m’interessa. Sono qui e felice. Mi ha chiamato il presidente federale, e poi Luis Enrique. Mi ha detto cosa voleva da me e che se fossi venuto mi vedeva all’Europeo. Ho preso la nazionalità ed eccomi qui. Penso che dietro certi atteggiamenti ci sia una campagna orchestrata con obiettivi precisi. Vogliono danneggiarmi».

ALLENATORI – «Solo con Bielsa era un po’ diverso perché marcavamo a uomo e non a zona come facciamo in nazionale e al City con Pep. Ma funzionava lo stesso. Differenze Pep-Enrique? La sostanza, l’essenza, il principio di base sono simili. Con Pep i centrali devono attaccare di più, qui in nazionale ci copriamo le spalle di più».