Oppini: «Toro-Juve? Prevedo un pareggio. Vi racconto i miei derby»
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Oppini: «Torino-Juventus? Pronostico un pareggio. Vi racconto il mio derby della Mole» – ESCLUSIVA

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Francesco Oppini ha fotografato a 360° il prossimo derby della Mole, così l’opinionista nell’intervista a Calcionews24 verso Torino-Juventus

24 ore e poco più ci separano dal prossimo derby della Mole. Domani, al calar del sole, Torino e Juventus si ritroveranno infatti una davanti all’altra in occasione della 185° edizione della stracittadina piemontese. Tra le mura del Grande Torino andrà quindi in scena l’ennesimo capitolo di una rivalità senza fine, che da oltre cento anni intrattiene la sponda granata e bianconera del Po.

Proprio in previsione del derby, abbiamo avuto il privilegio di intervistare Francesco Oppini. Insieme all’oppinionista, illustre conoscitore della Vecchia Signora (nonché Torinese di nascita), abbiamo fotografato il match ai raggi X. Dall’antagonismo – sportivo – tra le due squadre, al momento che stanno attraversando i ragazzi di Ivan Juric e quelli di Massimiliano Allegri. E molto altro ancora ovviamente.

Buongiorno Francesco, iniziamo subito dal suo ricordo del derby. Qual è il primo ricordo che le viene in mente se pensa a Torino-Juventus?

«Intanto la mia città natale, quindi la Mole Antonelliana, che ho addirittura tatuato sul corpo. Poi mio nonno, lui era un grandissimo granata. Fu il primo in assoluto a portarmi allo stadio a vedere un derby quando ero molto piccolo. Quel derby fu poi vinto dalla Juve e io in seguito ricevetti da parte di Boniperti la divisa intera di Tacconi, portiere della Juve. Boniperti mi scrisse pure una lettera, auspicando che io diventassi un tifoso bianconero, al contrario di quello che era mio nonno e anche mia madre all’epoca, che era ancora granata. Quindi tra mio padre che era bianconero, la vittoria nel derby e la lettera di Boniperti, diventai ufficialmente della Juve».

E tuo nonno come ha affrontato la notizia?

«Beh (ride, ndr), diciamo che per mio nonno tutto quello che era granata o rosso andava bene all’epoca, essendo lui stato un partigiano di estrema sinistra. Era contro i poteri forti. L’ha vissuta un po’ male, però non mi ha mai cercato di traviare una volta presa quella decisione. Anzi, da torinese doc l’ha accettata».

A proposito di rivalità in quel di Torino. Come vivi la settimana del derby?

«Io la vivo serenamente, soffro di più le partite con gli amici milanesi. Vivendo a Milano da una vita…sento più quella rivalità. Io credo che sia tra virgolette la partita dell’anno per il Torino. Come sempre d’altronde. Perché loro si considerano un po’ quelli di Torino, mentre noi veniamo considerati come quelli di Venaria (ride, ndr). Anche se siamo altrettanto di Torino come loro. Credono di considerarsi più torinesi di noi, ma in realtà io conosco un sacco di Juventini che abitano a Torino e tantissimi granata che invece abitano in giro per l’italia.

Anche perché il Toro è una squadra importante, con un passato anche drammatico per certi aspetti. Per certe tragedie che sono avvenute e che vanno ricordare, siccome in questi casi non esistono bandiere e colori. Io sono contro ogni forma di sfottó su persone che non ci sono più o tragedie calcistiche. Comunque vorrei vedere un Derby senza aggressività al di fuori dello stadio. Troppe volte ho visto accogliere il pullman della Juve come un po’ accade in altre città d’Italia. E questa cosa mi rattrista, perché Torino per me è una città più elegante. Non mi aspetto queste cose».

Iniziamo ora dalla sponda bianconera. Come arriva la Juve all’appuntamento? Qual è lo stato di salute della squadra di Allegri?

«Siamo ancora in po’ convalescenti. Dichiararci fuori pericolo secondo me è sbagliato. La Juventus ha avuto un lunghissimo contraccolpo nei due mesi negativi appena passati. In una squadra che riesce a passare dalla vetta della classifica a meno20 evidentemente qualcosa si è rotto. Tanto è vero che poi nelle varie interviste per esempio Chiesa l’ha spiegato benissimo, Allegri ne ha parlato più volte. Siamo in un momento particolare. Abbiamo fatto una settimana molto buona vincendo due partite e senza subire gol.

Però ci sono questi momenti ancora incomprensibili, dove la squadra passa da un primo tempo pazzesco ad un secondo dove si spegne completamente, si abbassa e sembra aver paura del pallone. È una squadra che ancora non ha un’identità chiara. È questo il vero problema della Juve di quest’anno, perché la qualità è quella che è…quindi i ragazzi ci stanno mettendo grandissimo cuore. Allegri l’ha sottolineato molto spesso che più di così non si può. Si capisce che il discorso è quello, lo si vede da fuori che il limite è oggettivo rispetto alle prime della serie».

E il Toro invece? Che impressione ti hanno dato i ragazzi di Juric?

«Il Toro mi sembra che stia bene. Le squadre di Juric sono sempre scomode da affrontare. E il derby di Torino è comunque il derby di Torino, quindi sono sempre partite molto particolari. Potrebbe uscire qualsiasi risultato. Magari due mesi fa avrei detto qualcosa di diverso, ora bisogna sempre stare sull’attenti».

Consideri i granata ancora in lotta per una posizione europea?

«Per me sarebbe un onore vedere il Toro tornare in Europa League. È una squadra che ha una storia importantissima. È una di quelle tre che ha vinto cinque scudetti di fila. Anche se una ne ha vinti quattro e poi il quinto l’ha vinto come terza, quindi non mi va di paragonarla a queste due. Io ho paura che la partita con l’Empoli di Nicola, che è sempre un allenatore fastidioso da affrontare – e la Juve ne sa qualcosa – il Torino l’abbia affrontata già con la testa al derby».

I tifosi sembrano crederci ancora…

«Il Torino è una squadra particolare, è diventata davvero la squadra del popolo. E questa è la partita che gli si chiede di non sbagliare mai, un po’ come per i fiorentini a Firenze, anche se in quel caso non capisco sinceramente rivalità (ride, ndr)».

A proposito del Torino. C’è un talento granata che ti piacerebbe vedere in bianconero? Puoi sceglierne anche più di uno.

«Beh, Buongiorno, Bellanova, ma anche Zapata! È uno che per anni l’ho adorato sia all’Atalanta che all’Udinese. C’è ne sono di giocatori da Juve, anche perché non è che la Juve pulluli di qualità assoluta ora. Bellanova per la stagione che sta facendo quest’anno io lo metterei tra i papabili da acquistare, se si potesse ovviamente. E Buongiorno è un giocatore di talento assoluto, per me è il prossimo centrale della Nazionale».

Credi che meriti una maglia da titolare all’Europeo?

«No, ma sarebbe una follia non convocarlo».

Quindi, come finisce il derby della Mole?

«Credo che possa finire in parità, poi se mi chiedi cosa spero io ovviamente parlo della vittoria della Juventus. Io vedo una partita da 1-1, perché come ho già detto il Torino è una squadra scomoda, piena di qualità, a Empoli ha fatto male perché aveva già la testa al derby e perché il Toro ha bisogno di un risultato positivo in casa contro la Juventus. Noi siamo guariti ma fino ad un certo punto. Nonostante la difesa non abbia subito gol in queste due partite dei rischi ci sono stati. Vedi la parata di Scienzy su Nico Gonzales».

Seguirai la stracittadina ovviamente…

«Certo, su telecity netweek, su diretta studio. Faremo telecronaca dalle 18 in poi. Credo che come ‘antagonista’ in studio avrò l’ex giocatore Ferri e qualche tifoso illustre del Torino. Quindi…Buon derby a tutti!».