Deferimento Parma per tentato illecito: ecco cosa rischia il club
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Parma, arriva il deferimento per tentato illecito. La replica: «Nessun illecito»

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alessandro lucarelli parma

La conquista della Serie A del Parma è stata, senza dubbio, contraddistinta da qualche ombra di troppo – 20 giugno, ore 14.25

«Non c’è alcun illecito»: il Parma respinge le accuse e lo fa con un lungo comunicato nel quale prende le distanze dalle voci circolate nelle ultime ore. La Serie A potrebbe essere a rischio per i ducali, questo il comunicato del Parma: «Il Parma Calcio 1913 apprende con sgomento e sconcerto le notizie di stampa riguardanti l’asserito deferimento per la presunta violazione dell’art. 7 del Codice di Giustizia Sportiva, che sarebbe stato contestato in data odierna dalla Procura Federale al Club e ai propri tesserati Emanuele Calaiò e Fabio Ceravolo per l’invio di alcuni messaggi di testo ad ex compagni di squadra prima della partita Spezia-Parma e desidera precisare quanto segue:

Riteniamo che l’accusa di tentato illecito sportivo, se confermata visto che la società a tutt’ora (le ore 13:55 di mercoledì 20 giugno) non ha ancora ricevuto alcun tipo di comunicazione a riguardo, rispetto alle condotte riscontrate, sia sconcertante. Non riusciamo davvero a concepire come testo e tenore dei messaggi in questione possano integrare una fattispecie così grave e siamo convinti che chi dovrà giudicare lo farà nel rispetto delle norme, della giustizia e del buon senso. Il Parma Calcio 1913 continua a nutrire la massima fiducia nella Giustizia Sportiva, ma chiede che la verità venga stabilita nel modo più rapido possibile, per rispetto nei confronti del club e dei suoi tifosi.

La Società – che ricordiamo non è mai nemmeno stata convocata o ascoltata in ordine a questo procedimento – auspica che, come sono stati resi pubblici molti dettagli delle indagini, possano essere resi pubblici dalla Giustizia Sportiva, da subito o al termine del procedimento, anche i testi dei messaggi in questione, affinché tutti gli sportivi italiani possano avere contezza del tenore degli stessi.

Già nel recente passato, il Parma Calcio ha dovuto sopportare danni di immagine notevoli in ordine ad accuse infamanti rivelatesi infondate, senza ricevere alcuna tutela. Nelle ultime settimane sta inoltre assistendo ad un crescendo di dichiarazioni aggressive e insinuanti da parte di tesserati e dirigenti di altre società, senza che nessuno abbia mai censurato questi comportamenti o mosso un dito. Il Parma Calcio non è mai entrato a far parte di questo circo. Continuerà a starne fuori. Ma non ha alcuna intenzione di partecipare a un processo mediatico, dove giorno dopo giorno si alternano notizie contrastanti e la Società si ritrova ad apprendere dai giornali l’evoluzione della inchiesta in questione. Per primi vogliamo chiarezza, giustizia e rispetto delle norme.

Da ultimo vogliamo continuare a rassicurare i nostri tifosi, in quanto rimaniamo convinti che in alcun modo i fatti contestati possano rappresentare un illecito. Siamo pertanto certi che questa vicenda – che sta comunque arrecando al Parma ingenti danni di immagine, tecnici, commerciali ed economici – non potrà che definirsi senza conseguenze per il Parma Calcio. Chiediamo a tutti i nostri tifosi di rimanere vicini a questa società e a questa squadra e a tutte le persone che la compongono, che meritano la fiducia di tutti noi per il comportamento sempre dimostrato in campo e fuori dall’inizio del nostro percorso di rifondazione».

Parma nei guai: arriva il deferimento per tentato illecito

Non c’è pace per il Parma nelle ultime stagioni, visto che è sempre nell’agenda setting dei media ma per motivi che, spesso e volentieri, esulano da questioni di campo. E’ dei giorni scorsi la notizia dei presunti sms che Emanuele Calaiò e Fabio Ceravolo avrebbero inviato ai colleghi dello Spezia. Tre messaggi, inviati a Filippo De Col e l’altro ad Alberto Masi. Dopo la sfida del 18 maggio, quindi, è stata aperta un’inchiesta in merito.

Il Procuratore della Federazione Italiana Giuoco Calcio, Giuseppe Pecoraro, si è pronunciato in merito proprio pochi minuti fa, come evidenziato dall’Ansa. Il Parma, Calaiò e Ceravolo sono stati accusati di tentato illecito, visto che hanno violato l’art. 7 ed è stato avviato l’iter procedurale per il deferimento. In caso di sanzione, adesso, la società rischierebbe tanto: potrebbe, infatti, essere esclusa dalla prossima Serie A, come conseguenza della penalizzazione inflitta agli emiliani sui punti conquistati nella passata stagione. Entro 10 giorni  sia la società che i suddetti calciatori andranno a processo e da quel momento sapremo il destino del Parma che, dopo 3 promozioni in pochi anni, rischia seriamente di rimandare l’appuntamento con il ritorno in massima serie.

L’articolo 7 recita: “Il compimento, con qualsiasi mezzo, di atti diretti ad alterare lo svolgimento o il risultato di una gara o di una competizione ovvero ad assicurare a chiunque un vantaggio in classifica costituisce illecito sportivo”. Grazie ai risultati più favorevoli negli scontri diretti, il Parma ha ottenuto la promozione diretta in Serie A. Adesso, in caso di penalizzazione, la classifica verrebbe riscritta e potrebbe cambiare il discorso neopromosse, riaprendo le porte della Serie A anche al Palermo.


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