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Peruzzi: «Lazio ti amo. Lavoro per migliorarti»

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Angelo Peruzzi è tornato alla Lazio dopo averne difeso i pali da calciatore. Il team manager laziale ricorda i tempi andati e pensa anche al futuro: «Lavoro per il bene dei biancocelesti»

Angelo Peruzzi, dopo una carriera da portiere tra Roma, Lazio, Juventus, Inter, e anche un ruolo politico nel suo paesino di Blera, è tornato nel calcio e in Serie A facendo il team manager della Lazio. In una chiacchierata con Walter Veltroni, Peruzzi ha analizzato il suo passato ringraziando la sua maestra delle elementari per averlo fatto diventare portiere per puro caso.

LE PERIPEZIE DI TYSON – Da lì mille peripezie prima di esordire in Serie A a 17 anni dopo che Tancredi a San Siro venne colpito da un petardo, poi il prestito al Verona e la faccenda del doping: «Hanno fatto bene a condannarmi, non ho mai chiesto sconti». A Roma cominciarono a vedere Peruzzi come un problema e quindi passò alla Juventus, della quale ha ricordato la serietà di Boniperti e anche la vittoria in Champions League.

PERUZZI E I RIGORI – «Sono le sensazioni più della tecnica a indicare dove buttarsi sui rigori, ma da questi particolari non si giudica un portiere» è poi il consiglio di Peruzzi per tutti i giovani numeri uno in erba. Stando al dirigente della Lazio il portiere deve prevedere, deve guidare la difesa e le marcature immaginando l’azione avversaria, ergo il buon portiere è 60% testa e 40% fisico. Dopo qualche parola sul calcio tra i Novanta e i Duemila e sulle papere e le parate splendide in carriera, Peruzzi ha ricordato la vittoria del Mondiale del 2006 come terzo portiere: «Sapevo che Buffon aveva mille motivi in più di me per far festa ma fui felice uguale».

LA LAZIO PER ME – E il campionato quest’anno come va? Secondo Peruzzi è già segnato e lo vincerà la Juve, mentre la Lazio è un po’ indietro nelle preferenze. A proposito di Lazio, Peruzzi a Il Corriere dello Sport ha chiuso parlando della lazialità: «Si tratta di un atteggiamento soggettivo. Amo la Lazio e l’ambiente, faccio il bene per la Lazio e lo faccio con il mio carattere».