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Rocchi e un primo bilancio sul Var: «La tecnologia è necessaria»

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Il Var sta regolando il calcio italiano e Rocchi è moderatamente soddisfatto: «Ci sono state alcune polemiche, ma è un passo avanti»

Il Var è ormai entrato nelle nostre vite da tifosi, sportivi e appassionati. Si può fare un primo bilancio, come ha fatto Gianluca Rocchi ai microfoni de “Il Corriere dello Sport”: «Le polemiche nascono proprio dalla interpretazione. Sono zero nella goal-line technology per la ragione opposta. Questo è un aspetto fondamentale del calcio: l’arbitro interpreta anche davanti al video come il collega in campo. Per questo è giusto dunque parlare di video-arbitro».

PRIMO BILANCIO – Siamo alla fine del primo girone d’andata ai tempi del Var. Ma le polemiche recenti, appunto, hanno un sapore antico… «Mai pensato che le polemiche sarebbero finite. Non sarebbe calcio, il nostro calcio. E questo è un discorso più culturale che sportivo: è un momento decisivo per il campionato, dunque c’era da aspettarsele. Ma faccio una considerazione a voce alta: pensate cosa sarebbe accaduto, in questa stagione così combattuta, con cinque squadre davanti in lotta per lo scudetto, senza Var…» Primo bilancio? «Assolutamente positivo. Siamo in una fase di rodaggio, che prevede sempre qualche piccola difficoltà e ci servirà per fare esperienza. L’errore deve essere consentito, anzi deve essere previsto. Si lavora per tendere al minimo. Però la crescita ha questo prezzo e passa da qui». Come sta cambiando il “mestiere” dell’arbitro, con l’ingresso della tecnologia? «L’arbitro rimane l’arbitro ed è quello che in campo prende l’ultima decisione, come si vede benissimo con l’on-field review. Il Var non deve essere invasivo, ma un supporto fondamentale dove l’arbitro non arriva, o non vede una cosa o la vede sbagliata. In tutti gli altri casi il VAR è un supporto per l’arbitro in campo e non qualcosa per cercare l’errore del collega: vorrei passasse questo concetto».

SORPRESA – Avevate valutato tutto ciò che poteva accadere o siete rimasti sorpresi davanti a qualche “caso”? «La bellezza del calcio è che ogni domenica si verificano episodi diversi l’uno dall’altro, ma il percorso fatto fin qui però, ripeto, è un ottimo percorso. Rizzoli e Rosetti hanno fatto un lavoro pedagogico eccellente, con noi, ma anche con i club e con voi giornalisti, con gli addetti ai lavori. In questo senso siamo un’eccellenza». Anche rispetto al resto dei Paesi-Var in Europa? «Credo proprio di sì. Per un motivo metodologico chiaro e semplice: al protocollo internazionale uguale per tutti, qui in Italia è stato aggiunta una direttiva che ha fatto sì che in questo momento davvero il nostro gruppo arbitrale è avanti rispetto a tutti, Germania compresa». Infine, Rocchi e forse Orsato potrebbero essere in Russia la prossima estate: «Speriamo di non essere solo, magari ci fosse anche Orsato… è tanto che lavoro per questo obiettivo. Mi auguro di esserci. L’eliminazione della Nazionale è stato un brutto colpo sul movimento: ora è il momento per ripartire e ripartiremo».