Rumenigge e gli incroci italiani in Champions: «Juve e Napoli da temere» - Calcio News 24
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Rumenigge e gli incroci italiani in Champions: «Juve e Napoli da temere»

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Karl-Heinz Rumenigge ne ha viste tante, ma il timore per la Juventus e un possibile incrocio negli ottavi di Champions League è nella mente del dirigente tedesco: «Rispettiamo tutti, la vera sfida inizia ora»

La Juventus ha chiuso da prima nel Girone H, ottenendo il massimo di punti dal 2005-06 e guadagnandosi il biglietto per gli ottavi di Champions League con una giornata d’anticipo. Una grande soddisfazione per i bianconeri, che ora guardano con moderato ottimismo al sorteggio di lunedì a Montecarlo, quando si conosceranno gli accoppiamenti per la prossima fase.

SORTEGGI – Chi dorme sogni meno tranquilli è Karl-Heinz Rumenigge, oggi amministratore delegato del Bayern Monaco, che fatica in Bundesliga (-3 dalla sorpresa RedBull Lipsia) e che in Champions ha vissuto un passo falso nel freddo di Rostov. Il dirigente ha parlato ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport”: «Tutto sommato finora sono contento, siamo in corsa su tre fronti. Adesso aspettiamo lo scontro diretto con il Lipsia per provare a passare in testa prima della pausa invernale».

SCIVOLONE – Il Bayern Monaco non finiva secondo nel suo girone di Champions da sette anni: «Non ci sono timori per il sorteggio. Abbiamo sbagliato una gara, quella di Rostov; con la vittoria, avremmo concluso il girone al primo posto. Nulla di grave: non c’è troppa differenza tra prime e seconde, solo qualche piccolo vantaggio. Il quadro non è simile a quello di uno o due anni fa, quando lo squilibrio era più evidente».

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INCROCI ITALIANI – C’è anche la possibilità di incrociare Juventus o Napoli: «Non è da escludere. Il Napoli è una buona squadra, non va sottovalutata. Con la Juve abbiamo già esperienze passate, positive e negative. Nell’ultima edizione abbiamo segnato il 2-2 al ’91, altrimenti eravamo fuori… sappiamo quanto sia forte la Juve». Qualcuno forse spera nella rivincita: «Normale cercare il riscatto; però se punti solo alla rivincita, magari sei troppo gasato e finisci per perdere. Le italiane? Adesso comincia la vera Champions. Per club come noi, Juve, Real o Barcellona, la qualificazione è un obbligo».

RELAZIONE SPECIALEAncelotti è partito con otto vittorie consecutive, poi si è fermato. Ci si chiede se ci sia preoccupazione in casa Bayern: «No. Quando vincevamo sempre si pensava a una stagione noiosa, invece non è così e sono contento per il nostro calcio. L’unica cosa che non mi sta bene sono i troppi pareggi in Bundesliga. Perdere a Dortmund ci sta, pareggiare con Eintracht, Colonia e Hoffenheim no. Dobbiamo recuperare quei punti». Rumenigge è l’unico dirigente del Bayern con un passato italiano, il rapporto con Ancelotti ha un altro corso: «Più di un normale rapporto tra dirigente e allenatore. C’è amicizia, ci vediamo spesso anche fuori dal campo. Io cerco di dare una mano ove sia possibile per aiutarlo ad ambientarsi».

DOMINIO IN PERICOLO? – Come sta il Bayern dopo sei mesi di cura Ancelotti? «Abbiamo una bella squadra, un buonissimo allenatore, ma è normale qualche passaggio a vuoto quando si cambia guida. Sono paziente: a maggio saremo in alto». Ci si chiede quanto durerà il fenomeno RB Lipsia e se veramente potrà insidiare la vetta del calcio tedesco anche dal punto di vista economico: «Gioca bene, con un calcio veloce e tattico. L’anno scorso in Inghilterra hanno fatto l’errore di aspettare il crollo del Leicester, ma non è successo e hanno vinto la Premier. Non dobbiamo commettere la stessa ingenuità. Sul futuro? La Red Bull ha un marketing budget da due miliardi: investe di più in F1, ma se si buttasse sul calcio diventerebbe una seria concorrente».