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Torino, Milinkovic-Savic congelato: problemi per il passaporto

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Pasticcio burocratico per il Torino, che si ritrova un extracomunitario di troppo: Vanja Milinkovic-Savic, nato in Spagna, ha il passaporto serbo e difficilmente avrà la doppia cittadinanza

Caos passaporti, ci risiamo: il Torino è alle prese con una grana imprevista che riguarda Vanja Milinkovic-Savic. Il giocatore, tornato anzitempo la scorsa stagione dal prestito al Lechia, pur avendo passaporto serbo è nato in Spagna e la dirigenza granata pensava che l’ottenimento della doppia cittadinanza – con annesso status di comunitario – fosse solo una formalità. La doccia fredda è arrivata, come riporta Toro.it, dallo studio delle normative spagnole, che mettono il fino al ventesimo anno di età concedono di chiedere la cittadinanza ma sono molto più restrittive quando si tratta di un doppio passaporto. Un vero e proprio guaio per il Torino, che aveva intanto tesserato anche il brasiliano Lyanco nella certezza di avere uno slot libero in tempi brevi.

LO SCENARIO – Al momento il deposito del contratto di Milinkovic-Savic è congelato, il club torinese cerca l’escamotage per risolvere la faccenda ma le strade sono complicate. Una via sarebbe quella della cittadinanza spagnola tout court, per avere la quale però il ragazzo dovrebbe rinunciare al passaporto serbo e alla Nazionale di cui ha già fatto la trafila nelle rappresentative giovanili. L’alternativa è che il Torino riesca a liberare uno slot, ma per ottenere il risultato la società dovrebbe cedere a titolo definitivo e all’estero uno dei suoi extracomunitari.

I PRECEDENTI – Non è la prima volta che il complesso sistema normativo del diritto di cittadinanza crea problemi, lo stesso giocatore in passato dovette dire addio al Manchester United per non essere riuscito ad avere un permesso di lavoro. Il fratello maggiore di Milinkovic-Savic, Sergej, alla Lazio tempo addietro si trovò di fronte agli stessi dubbi ma finì per essere tesserato da extracomunitario. Lo stesso Torino invece tribolò non poco per Sanchez Mino, cui si dovette trovare un presunto bisnonno italiano per poter ottenere in extremis la cittadinanza tricolore.