Vicario: «La Premier mi ha cambiato, non mi pongo limiti. Consiglio a Donnarumma? Gli auguro...»
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Vicario: «La Premier mi ha cambiato, non mi pongo limiti. Consiglio a Donnarumma? Gli auguro…»

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Vicario: «La Premier mi ha cambiato, non mi pongo limiti. Consiglio a Donnarumma? Gli auguro…». Le parole del portiere del Tottenham

L’ascesa di Guglielmo Vicario non conosce soste. In soli due anni ha completato un percorso fulmineo, passando dalla provincia di Empoli alla ribalta della Champions League come numero uno del Tottenham. Arrivato due anni fa nella competitiva Premier League, il portiere 28enne cresciuto a Udine nel mito di Buffon ha dovuto sgombrare il campo da ogni scetticismo. Ora non solo ha dimostrato di meritare un posto tra i migliori, ma è la sua mentalità, una fame insaziabile che non gli permette di accontentarsi, a promettere di spingerlo ancora più in alto. Il suo stato di forma eccezionale è specchio di quello del Tottenham, reduce dal successo sul Villarreal e capace di ottenere quattro vittorie nelle ultime cinque uscite, mantenendo sempre la porta inviolata. L’obiettivo è proseguire la marcia già da domani, quando il campionato li vedrà impegnati sul campo del Brighton. Si è raccontato a La Gazzetta dello Sport.

Guglielmo, è arrivata anche la prima volta in Champions. Com’è andata?
«È andata benissimo. Grande prova di tutti, è stato importante per me finire la partita con la porta inviolata. Il livello in questa competizione è alto: sapevamo di incontrare una squadra tosta che sa giocare a calcio e siamo contenti di essere partiti bene».

Cosa rende la Champions una competizione diversa dalle altre?
«Non è solo sentire la musichetta all’inizio, che comunque ti da emozioni differenti. Si vede che il livello è più alto: senza nulla togliere a chi partecipa all’Europa League, ogni partita qui è ad un livello differente. Fortunatamente noi giochiamo in un campionato super competitivo che ogni weekend ci mostra il livello a cui dobbiamo competere: arriviamo sicuramente più pronti e sappiamo quali prestazioni dobbiamo fornire».

Quattro volte la porta inviolata in cinque partite: cosa è cambiato nel Tottenham?
«È cambiato il riuscire a riconoscere le diverse fasi della partita: capire quando bisogna andare forte a pressare alto, e quando bisogna coprire meglio il campo. In generale c’è più attenzione nel difendere l’area anche perché abbiamo più chiarezza di quelle che sono le diverse fasi senza palla. Contro il Villarreal abbiamo concesso qualche transizione di troppo e bisogna togliere un po’ di speranza agli avversari quando vanno in contropiede, ma in generale è stata un’ottima prestazione difensiva di squadra e dobbiamo continuare in questo modo».

Inizia il terzo anno in Premier e sembra sempre più a suo agio.
«Sì. Mi sento diverso da quando sono arrivato, dal punto di vista della fiducia, della leadership e di tante cose extra campo. È normale, sono contento, però non bisogna fermarsi e non bisogna accontentarsi: il calcio è così e le insidie sono dietro l’angolo, bisogna vivere il momento ma stando sempre svegli e consci di quello che può arrivare».

Portiere titolare del Tottenham, sicurezza in Premier, ora anche la Champions: come si migliora?
«Godendosi il momento senza porsi dei limiti. Io due anni fa giocavo in un piccolo club in Italia che mi ha dato tantissimo e in due stagioni sono riuscito a vincere una competizione europea. Quest’anno c’è la voglia di riscattarsi in Premier, la novità della Champions per tanti di noi, un allenatore nuovo come Frank che ci ha portato grande entusiasmo e idee differenti che stiamo cercando di mettere in pratica giorno dopo giorno con tanta attenzione e partecipazione. Sono tante novità, tante cose belle: sono convinto che abbiamo davanti una grande stagione».

In tutti questi miglioramenti, quanto vi ha dato vincere l’Europa League lo scorso anno?
«Vincere ti da sicuramente una dimensione diversa, probabilmente anche agli occhi degli altri. E un po’ di sano rispetto: noi avevamo un po’ questa cosa, anche dentro il club, di essere quelli che arrivavano sempre lì ma poi non vincevano, invece adesso ce l’abbiamo fatta. Questo ci ha sbloccati un po’: ci siamo tolti un peso di dosso, quindi adesso possiamo andare avanti consci delle nostre forze. E anche con degli obiettivi, che teniamo per noi e che vogliamo assolutamente raggiungere».

Un consiglio a Donnarumma su come essere un grande portiere anche in Premier l’ha dato?
«Gigio lo sa già. È un grandissimo portiere, io non gli devo dare consigli. Anzi, sono contento di averlo visto debuttare domenica: ha fatto una grandissima partita e sono contento che abbia cominciato alla grande. Gli auguro il meglio, ci vediamo in Nazionale: ridiamo, scherziamo sempre e siamo grandi amici. Questa è la nostra forza».

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