Esclusiva, Conti: "Tante chiamate ma ancora senza squadra. Regole sui giovani penalizzanti" - Calcio News 24
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2012

Esclusiva, Conti: “Tante chiamate ma ancora senza squadra. Regole sui giovani penalizzanti”

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In forza al Como da gennaio 2010 a giugno 2011 e poi per altri sei mesi fino alla conclusione dello scorso campionato, lo svincolato Christian Conti è ancora in cerca di una nuova sistemazione. Il nome del difensore classe ’87 è stato accostato a diverse società durante il periodo estivo, ma nulla si è concretizzato per l’ex Pescara e Hellas Verona. La redazione di CalcioNews24.com lo ha intervistato in esclusiva.

Christian, qual è la situazione allo stato attuale delle cose?

Al momento tutto tace, speriamo che presto si sblocchi qualche situazione. In estate mi hanno chiamato tante società, che devo ringraziare per la stima nei mie confronti: dal Campobasso al Mantova fino al Teramo, senza dimenticare il Matera. Mi hanno contattato un po’ di squadre, però poi niente fatti concreti; alla fine non si è concluso niente, un po’ per me e un po’ per i club. Ad esempio, per quanto riguarda il Matera, ero titubante perché sarei dovuto scendere in Serie D, anche se mi avrebbero assicurato uno stipendio adeguato”.

Come mai non sei rimasto al Como?

Mi ero trasferito in prestito dal Bari per provare a giocarmi le mie carte. Speravo che mi confermasse, ma alcune promesse non sono state mantenute. Ho comunque un ricordo positivo di Como e del Como, che però ha preferito puntare su una linea giovani”.

A proposito di giovani, i nuovi regolamenti non sembrano agevolare i giocatori più esperti…

Sì, è una situazione penalizzante rispetto al passato: 5-6 anni fa un giovane andava in campo perché meritava di giocare. A Lanciano, per esempio, avevo davanti difensori esperti come Bolic e Molinari. Se un giovane è bravo emergerà, ma non si può obbligare allenatori e presidenti a fare determinate scelte. Si tratta di scelte obbligate per cui i club vanno sui giovani, ma ci sono altri mille giocatori di 25-26 anni con famiglia che restano a casa”.

E adesso cosa ti aspetti?

Come si suol dire, la speranza è l’ultima a morire. Continuo a sperare che qualche club attinga al mercato degli svincolati e che qualche dirigente si accorga di aver sbagliato a puntare su qualcuno che non riesce a fare bene”.