Mancini: «Se la Nazionale chiama, va accettata» - Calcio News 24
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Mancini: «Se la Nazionale chiama, va accettata»

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Nell’intervista rilasciata a Premium Sport, Mancini ha parlato sia del suo futuro sia del futuro della panchina dell’Inter, con il Cholo tra i suoi preferiti

«Non capita a tutti di poter allenare la Nazionale, il lavoro è ovviamente diverso, ma può essere ugualmente bello e piacevole. Non è un traguardo per tutti, quando arriva, se c’è la possibilità, bisogna accettare perché è una grandissima cosa». È questo il messaggio che ha lanciato Roberto Mancini al presidente della Federcalcio Roberto Tavecchio, che è in cerca dell’erede di Antonio Conte, che andrà al Chelsea dopo la fine degli Europei di questa estate. L’attuale tecnico dell’Inter ha risposto così, in un’intervista rilasciata a Premium Sport, alla domanda se allenerebbe mai l’Italia.

CHI AL SUO POSTO? – Però il suo futuro lo vede ancora all’Inter, ma ha parlato anche del rapporto con Oriali, attualmente team manager degli azzurri ma che potrebbe tornare presto nella Milano nerazzurra. «Tra me e Oriali c’è un grande rapporto e grande stima, è stato un grandissimo giocatore che ha fatto la storia dell’Inter – parlando del rapporto con Oriali – Ma non lo so cosa potrà accadere». E se dovesse partire il Mancio chi lo sostituirebbe sulla panchina dell’Inter? La risposta per Mancini è semplice ed è Diego Simeone, il quale si è già detto disponibile in caso di un’eventuale chiamata da Milano. «È giusto, è stato un giocatore dell’Inter, credo sia normale che pensi di allenare qui, è anche una cosa bella. Non mi dispiace che lo dica – assicura Mancini – Sarei felice se un giorno tornasse in Italia per allenare questa squadra, anche perché questo significa che l’Inter è tornato ad essere un grande club».

IL CHOLO – Restando sul Cholo e sulla semifinale in corso tra Atletico Madrid e Bayern MonacoMancini ha continuato con gli elogi sull’allenatore degli spagnoli dicendo: «Simeone, come Guardiola, sta facendo cose straordinarie, anche se chiaramente per Diego non è stato facile perché ha in campionato squadre come Real Madrid e Barcellona. Trasmette ai suoi giocatori una grinta e una carica agonistica incredibili, ma anche tatticamente è molto attento: è molto difficile giocare contro l’Atletico Madrid»