Premier League sempre più... Regina: speso oltre un miliardo - Calcio News 24
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2014

Premier League sempre più… Regina: speso oltre un miliardo

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Via i ‘vecchietti’, dentro i campioni: la Premier triplica la Serie A

CALCIOMERCATO PREMIER LEAGUE – Pioggia di record. E di soldi. La Premier League prosegue con il trend iniziato tre anni fa, incrementando il giro di affari in fase di calciomercato. Stando ai dati riportati dalla BBC, le venti squadre del campionato inglese hanno speso 835 milioni di sterline, poco più di 1050 milioni di euro. Sforata, dunque, la quota del miliardo di euro. 

THE BEST – Le ragioni sono chiare: la Premier è il campionato più popolare al mondo e la sua crescita è continua. Anche dal punto di vista dei diritti televisivi: il nuovo accordo triennale firmato la scorsa stagione ha portato nelle casse della Football Association – e, per grande parte, dei club – 3.8 miliardi di euro. Cifre disumane, se si considera che in Italia, in questa finestra di mercato, si è speso ‘solo’ 330 milioni di euro. Con il record, però, di giocatori che hanno cambiato maglia: più di mille. Al vertice di questo ‘folle’ mercato non può che esserci il Manchester United di Van Gaal, il manager ‘paperone’ che ha sborsato 193 milioni. Un record, nella storia del calcio inglese: mai nessun club aveva speso così tanto. Gli acquisti di Falcao, Di Maria, Shaw, Herrera, Rojo e Blind hanno già fatto entrare il santone nella leggenda. 

GRADUATORIA – Alle spalle dei Red Devils, Liverpool e Chelsea. I Reds hanno reinvestito il gruzzoletto – e che gruzzoletto, circa 80 milioni – incassato dalla cessione di Luis Suarez, mettendone sul piatto altri 71, per un totale di 151 milioni. Che sono serviti a Rodgers per assicurarsi Lovren, Lambert, Lallana, Markovic, Moreno, Can, Manquillo e Supermario Balotelli, già diventato un idolo di casa. Terzo il Chelsea con 106 milioni (Fabregas, Diego Costa e Filipe Luis i ‘top’ acquisti di Mourinho) e poi l’Arsenal, quarto a 101. 

RECORD – Non solo le big, però. La vera novità – a dimostrazione della crescita generale del calcio d’oltremanica – è che tutte quante le squadre hanno investito cifre importanti sul mercato. In sei, per esempio, hanno stracciato il record di investimenti nella propria storia: al Manchester United si aggiungono Everton, Hull City, Leicester, West Bromwich Albion e Crystal Palace. Oltre al Southampton, miniera d’oro dopo un anno da urlo con Pochettino: i Saints, guidati ora da Koeman, hanno reinvestito solo una parte dei 120 milioni incassati dalle cessioni, assicurandosi il talentuoso Dusan Tadic e il promettente Sadio Manè, oltre alle certezze Shane Long, Fraser Forster e Graziano Pellè. Che il Feyenoord ha venduto a dieci milioni, dopo averlo acquistato solamente per tre dal Parma

LE PICCOLE – Da oscar l’ultima settimana di mercato dell’Hull City, assoluto protagonista: i Tigers hanno perso Long, ma hanno portato al ‘KC Stadium’ Abel Hernandez, Gaston Ramirez e Hatem Ben Arfa. Un attacco ‘stellare’, probabilmente tra i primi sei dell’attuale Serie A. Che è sempre più in difficoltà: la terza forza del campionato italiano, il Napoli, si è ‘rinforzata’ a centrocampo – rinforzo, tra l’altro, tutto da valutare – con l’acquisto di David Lopez, approdato al San Paolo dall’Espanyol per poco meno di cinque milioni. Un acquisto low cost, ben diverso dall’ultimo colpo del West Ham: gli Hammers, già attivissimi sul mercato grazie al colpo Enner Valencia, hanno chiuso la campagna acquisti portando ad Upton Park Alex Song, centrocampista di livello mondiale. Il camerunese ha faticato ad ingranare con la maglia del Barcellona, ma le sue gesta a Londra – chiedere ai tifosi dell’Arsenal – sono note ancora oggi: nel 2011, il duo Song – Van Persie trascinò i Gunners di Wenger, debilitati dagli addii di Nasri e Cesc Fabregas.

REGINA – Un ultimo dato rende l’idea della supremazia della Premier League: l’età media si è notevolmente abbassata, al contrario della qualità. I ‘vecchietti’ – da Evra a Vidic, passando per Cole, Ferdinand, Torres e molti altri ancora – hanno lasciato l’Inghilterra (la maggior parte dei quali per raggiungere l’Italia: un caso? Non proprio…), lasciando il posto a giovani talenti – Mangala, Sanchez e Cabella – e a campioni affermati – Falcao, Di Maria, Fabregas, Diego Costa e tanti altri ancora. Perché la Premier League si è confermata nuovamente la regina del mercato. Niente di nuovo, in Inghilterra…