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Rubrica Italia Anno Zero: 2016 anno di svolta per Stephan El Shaarawy? Lo spera in primis il ct Conte

Se il 2014 di Stephan El Shaarawy si era concretizzato in un vero e proprio incubo, il 2015 non è andato particolarmente meglio: un anno solare in cui il Faraone ha siglato una doppietta al Torino nello scorso campionato e le tre segnature europee con la nuova maglia del Monaco, in Champions League contro lo Young Boys ed in Europa League due volte al Tottenham. Nessuna firma in Ligue 1.

EURO 2016 VICINO – Dalla Francia alla… Francia: sì, perché quando dalle nostre parti si fa il nome di Stephan El Shaarawy si pensa innanzitutto alla nazionale italiana ed immediatamente dopo a quanto lui servirebbe. Perché la struttura garantita all’Italia dalla nuova gestione Conte dovrà giocoforza essere elevata da un tasso di talento oggi inferiore ad alcune dirette concorrenti: lo abbiamo ripetuto in diverse occasioni, Insigne e Berardi non convincono (per ragioni di vario genere) il ct, i problemi di Rossi sono oramai storia nota così come quelli di Balotelli, Gabbiadini non gioca con continuità nel club e questo è un fattore che disturba non poco Antonio Conte in sede si scelta. In soldoni: un Faraone ritrovato su percentuali intorno almeno all’80% non farebbe affatto male.

LA SITUAZIONE – Alle cinque reti già citate va aggiunto, al poco brillante 2015 di El Shaarawy, la rete siglata proprio in nazionale azzurra nella penultima sfida di qualificazione ad Euro 2016, la vittoria in Azerbaigian che ha di fatto segnato l’accesso della spedizione italiana al prossimo Europeo. Sei timbri che non possono bastare: peraltro la discontinuità a livello di club ha chiaramente minato la costanza di rendimento con la maglia dell’Italia, dove i gol complessivi sono appena due (l’altro in amichevole, peraltro proprio con la Francia, nel lontano 2012). Oggi la vicenda El Shaarawy si presenta come un vero e proprio caso: il Monaco ha ufficialmente comunicato che non permetterà al calciatore di accumulare un’ulteriore presenza – la venticinquesima stagionale, quella che avrebbe fatto scattare l’obbligo di riscatto del cartellino del Faraone – e dunque ha di fatto rinunciato all’innesto del calciatore.

2016 VITA NUOVA? – Una doccia fredda per il Milan che considerava il calciatore oramai ceduto e non si aspettava in alcun modo un epilogo del genere: i 13 milioni del riscatto non arriveranno dal Monaco, i rossoneri sono ora costretti a trovare una soluzione alternativa se vorranno evitare un reiterato mancato impiego di El Shaarawy e dunque scongiurare un’ulteriore svalutazione di quello che è a tutti gli effetti tornato un proprio asset. Si parla di Roma, che dovrà scegliere un sostituto del partente Iturbe per consentire al neo arrivo Gerson di maturare senza l’immediato peso delle aspettative, così come di un ritorno al Genoa, la squadra in cui ha militato per parte del suo percorso giovanile e con cui ha esordito nella massima serie a soli sedici anni. O di una soluzione estera che non scalderebbe particolarmente l’animo di Conte. Di fondamentale c’è soltanto un aspetto: tornare ad essere il Faraone. Con limiti e pregi, ma a cresta alta.