Graziani: «Nazionale? Penso che rispetto a quelle due annate...»
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Graziani sicuro: «Nazionale? Penso che rispetto a quelle due annate certi momenti si gestivano in questo modo»

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Francesco Graziani

Francesco Graziani ha voluto rilasciare qualche dichiarazione sulla Nazionale. Ecco le parole

Campione del Mondo nel 1982, Francesco “Ciccio” Graziani fu protagonista di quella storica cavalcata, accettando anche di sacrificarsi tatticamente all’ala per far spazio al rientrante Paolo Rossi. In questa intervista a Il Messaggero, Graziani ricorda con affetto il compagno di reparto e amico, tratteggiandone il lato umano e il valore tecnico assoluto.

SORPRESO DALLE TANTE INIZIATIVE PER RICORDARLO «Neanche un po’. Paolo merita tutto quello che si fa in suo nome. È stato uno dei più grandi giocatori della storia del calcio italiano. E un ragazzo di un’umanità senza pari».

L’ITALIA DEL 1982 VS 2006 «In effetti incontro tanti che mi dicono: la vostra formazione la ricordo, quella del 2006 no. Un percorso straordinario: momenti di abbattimento e di esaltazione, le vittorie sull’Argentina di Maradona e sul Brasile. Poi in quel periodo si parlava solo dello scandalo delle scommesse. Non fu solo un successo sportivo, fu una sorta di redenzione».

PAOLO, L’UOMO DAL SORRISO ETERNO «Speciale, solare. Sorriso eterno e voglia di divertirsi. Ecco, il Paolo che ricordo ha il sorriso stampato in faccia. Potevi essere imbufalito, arrivava lui e ti passava subito. Quello era un gruppo azzurro molto solido, sicuro di sé, guidato da un condottiero vero come Bearzot e da uno staff di prim’ordine. Una squadra di amici. Ma mi rendo perfettamente conto che senza Paolo il Mondiale non lo avremmo vinto».

SAPEVA DELLA MALATTIA «Sì, anche se solo negli ultimi mesi. Fino a quel momento ci aveva nascosto la situazione, la ricaduta».

LA SQUALIFICA «Gli pesava. Continuava a dirci che non c’entrava nulla con quella vicenda. Che non ne sapeva proprio niente. Forse a qualcuno faceva comodo un capro espiatorio di peso, che in qualche modo alleggerisse la posizione degli altri».

PABLITO NEL CALCIO MODERNO «Scherza? Lo vorrebbero tutti. Rapido, intuitivo, spietato in area, pronto a dettare il gioco fuori. Prendiamo Retegui, moltiplichiamolo per due e avremo un’idea di Rossi».

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