2009
Udinese, ecco il Marino bis: “Che sofferenza guardare la squadra in tv”
E’ stato il Direttore Generale Sergio Gasparin a dare il bentornato al Tecnico Pasquale Marino: “Non è una vera è propria presentazione perchè conosciamo tutti il mister da anni. Prima di tutto vorrei fare un sentito e doveroso ringraziamento a Gianni De Biasi e a tutto il suo Staff per il lavoro profuso. Il momento è molto delicato per la posizione in classifica. Nella notte siamo giunti alla decisione di richiamare il Tecnico Pasquale Marino e tutto il suo Staff a guida della Prima Squadra”.
Il destino vuole che il tecnico di Marsala si trovi a giocare la prima partita della nuova avventura proprio contro l’avversario con cui si era interrotta la precedente gestione, il Cagliari di Allegri: “Avrei voluto disputare quella partita a dicembre, ma poi venne rinviata per neve e ora assume un significato ancora più importante. Evidentemente era scritto che dovessi esserci io a giocarmela. Sono qui per fare bene e per chiudere nel migliore dei modi questa stagione. Se la Società mi ha chiamato è perchè c’è bisogno del mio contributo. Da parte mia ho risposto con grande entusiasmo e non vedo l’ora di ricominciare. Ciò che è successo appartiene al passato. A me interessa solo lavorare e tirar fuori da tutti i giocatori a disposizione il massimo”.
Mister Marino non aveva lasciato il Friuli: “In questo periodo ho vissuto tra Udine e Marsala e, con gran piacere, ho riscontrato grande affetto della gente nei miei confronti. I friulani mi sono stati sempre vicino nei momenti di difficoltà .”
Come sono stati questi due mesi lontano dalla panchina? “E’ stata una sofferenza guardare l’Udinese in tv. Nella prima parte della stagione devo dire che siamo stati poco fortunati. Dopo le prime sei giornate avevamo 11 punti e poi sono arrivare le sconfitte immeritate contro Inter, Atalanta e Palermo. A Verona poi sono cominciati i problemi con gli infortuni di Sanchez e Floro Flores. Avremmo potuto fare di più, ma abbiamo raccolto meno di quanto seminato”.
Gli infortuni hanno condizionato non poco il cammino dei bianconeri: “Ci sono venuti a mancare tanti uomini e soprattutto tutti nello stesso reparto. Sarebbe difficile per qualsiasi squadra dover fare a meno di oltre il 50% del proprio potenziale offensivo.”
Ci sarà molto da lavorare sulla testa dei giocatori: “L’aspetto psicologico influisce sicuramente, ma adesso dobbiamo far riprendere ai ragazzi la consapevolezza nei loro mezzi. Serve maggior cattiveria in campo e migliorare nella fase di non possesso. Nel calcio moderno bisogna aggredire sempre l’avversario”.
C’è stato un calo fisico? “E’ nato dagli infortuni sicuramente. Poi degli errori individuali, la sfortuna, e gli infortuni hanno fatto la loro parte. Il problema del rendimento fisico è in realtà relativo: le metodologie di preparazione sono tutte molto simili. Ciò che fa la differenza è che in un momento hai più giocatori al top della condizione, in altri meno, e di questo ne risente l’intero collettivo”.
I bianconeri subiscono troppi gol: “Diventa più facile commettere errori quando sei sotto pressione perchè perdi in lucidità . Se sbaglia il pacchetto arretrato l’errore si nota sempre di più. Dobbiamo aiutarci maggiormente quando non siamo in fase di possesso palla. Non è facile allenare la concentrazione e l’attenzione, si tratta di cose che dovrebbero venire naturali con il dialogo in campo e il lavoro durante la settimana. Sono convinto che i ragazzi tireranno fuori tutto quello che hanno da qui al termine della stagione. Cercheremo insieme le soluzioni migliori per superare questo momento difficile. Sono qui perchè non mi piace scappare davanti alle difficoltà e perchè ho la convinzione che questa squadra possa rimanere in Serie A”.
Quali sono state le prime parole al ritorno negli spogliatoi? “Ho detto a tutti che mi hanno fatto arrabbiare perchè ero così tranquillo in vacanza (ride). Ho trovato il morale un po’ basso, come è normale che sia in questi momenti, così ho ricordato a tutti che quello che facciamo è un lavoro bellissimo e che voglio vederli giocare con allegria e con la mente libera. Una vittoria è la miglior medicina in queste occasioni”.
Ha concluso il Direttore Generale Sergio Gasparin: “L’Udinese è un valore nel quale le persone si identificano e riconoscono. Possiamo uscire da questa situazione se tutti insieme riusciamo a far sentire la nostra stima e l’affetto verso i nostri ragazzi. Riusciremo nel nostro obiettivo ispirandoci ai valori di questa terra”.
Fonte: udinese.it