Buon compleanno a… Adam Marusic
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Buon compleanno a… Adam Marusic

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31 anni oggi per Adam Marusic: il difensore montenegrino è diventato uno dei veterani della Lazio, sia di Inzaghi che di Sarri

Oggi Adam Marusic compie 31 anni. Ed è un giorno sicuramente speciale perché si gioca Serbia-Montenegro. Una gara importante, per non dire decisiva, ai fini della qualificazione all’Europeo del prossimo anno. Il Montenegro ha 2 punti in meno rispetto alla Serbia, che però ha disputato una partita in più. Non solo: a rendere incandescente la sfida, che lo è già di suo per essere un derby tra nazionali, vi è la sconfitta patita pochi giorni fa da Milinkovic-Savic e compagni in Ungheria, che ha aperto mille prospettive diverse per la classifica. Senza contare le motivazioni particolari di Adam, che in realtà è nato a Belgrado, ma ha optato per il Montenegro. Anni fa, prima di un derby Roma-Lazio, tanto per gettare un po’ di benzina sul fuoco la sua scelta venne pesantemente discussa da Aleksandr Kolarov.

In conferenza stampa, il capitano della Serbia non gliele manda a dire, insinuando anche che una nazionale non è esattamente una squadra di club, ci sono altri sentimenti, c’è un altro senso di appartenenza che deve funzionare: «Io sono stato alla Lazio e poi alla Roma, perché sono un professionista, non un romano. Ma una nazionale non funziona così: come puoi giocare per il Montenegro se non sei nato in Montenegro? O per l’Austria se non sei austriaco? È triste se hai fatto questa scelta perché non pensavi di far parte della Serbia, avendo poca fiducia in te stesso». Insomma: un modo per suggerire che Marusic abbia giocato da opportunista, sapendo che la concorrenza è minore nella rappresentativa che ha scelto.

Schermaglie da derby che vanno anche oltre, anche se lo stesso Adam sa benissimo come questa «partita conta più di tutte le altre partite». Che ha una sola parola d’ordine: «vincere». Ogni pressione è quindi comprensibile. Del resto, certe atmosfere entrano subito sottopelle e poi, se resti a lungo in una città, diventa fatale che le conosci sempre meglio. Il terzino è alla sua settima stagione alla Lazio, è ormai uno dei veterani, peraltro in un club dove i cambiamenti in rosa non sono stati molti negli ultimi anni e un bel po’ di giocatori che Maurizio Sarri ha a disposizione facevano già parte del gruppo di Simone Inzaghi. Lui è arrivato nella capitale nel 2017 e ogni volta non è mai partito stato considerato un titolarissimo inamovibile, pur finendo spesso per diventarlo.

Tanto che il suo contratto scadrà tra un anno e mezzo e proprio per questo, nell’ultimo periodo, ha iniziato a circolare l’ipotesi che prima o poi possa prefigurarsi anche per lui un trasferimento in Arabia Saudita. Intanto, però, gioca tanto, anche quando le cose non funzionano bene per la squadra lui c’è, a cercare di dare una mano a una Lazio che finora è stata un po’ ondivaga, ma le cui potenzialità sono alte, come si vede anche dal buon percorso fatto finora in Champions League.

Veterano, dicevamo. Marusic ha toccato cifre significative in biancoceleste, già nella scorsa stagione: «Sono davvero molto contento di tagliare questo traguardo, per me è un orgoglio aver raggiunto quota 200 presenze con la maglia della Lazio. Mi alleno con il massimo dell’impegno ogni giorno per giocare ancora molte altre partite con questo meraviglioso club e spero di raggiungere altri risultati importanti».

E proprio nell’ultimo compleanno, esattamente 365 giorni, aveva espresso a Lazio Style Radio la soddisfazione per un percorso che lo ha portato anche a vincere una Coppa Italia e 2 Supercoppe: «Questo è il mio sesto anno qui. Sono così orgoglioso di essere alla Lazio da tanto tempo e spero di restare ancora a lungo. Sono tanto contento. Roma è una città bellissima e mi piace tutto qui. Adesso che la conosco bene ancora di più. Vado spesso in centro, ci sono tanti posti bellissimi. Sono contento di essere vicino casa ad un’ora di aereo e questo è importante per me. Grazie ai tifosi degli auguri. Mi fa piacere che siano contenti del mio rendimento». Non sarebbe così strano se anche nel 2024, il 17 ottobre, Adam dirà parole molto simili.