Buon compleanno a… Hans Nicolussi Caviglia
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Buon compleanno a… Hans Nicolussi Caviglia

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Nicolussi Caviglia

23 anni per Hans Nicolussi Caviglia: una carriera in prestito dalla Juve, vissuta in provincia e con un brutto infortunio alle spalle

Oggi Hans Nicolussi Caviglia compie 23 anni. Degli ultimi mesi, da quando cioè il suo status di giocatore in prestito dalla Juventus lo ha visto trasferirsi da Nord a Sud, dal Trentino Alto Adige alla Campania e dalla Serie B alla massima categoria, ci sono tre eventi che lo raccontano. E che vanno approfonditi per stabilire – non noi, ma lui – se è davvero cresciuto e finalmente lo si possa trattare senza più utilizzare il termine Under: che sa di promessa, ma a lungo andare di limite da riserva indiana, si finisce per rimanerne imprigionati.

Partiamo dall’arrivo alla Salernitana. Di lui si parla molto ancora prima che prenda avvio la sessione invernale di mercato. A un suo possibile contributo pensano molti club di provincia, conquistati dalle caratteristiche del centrocampista.

Che nel frattempo, col SudTirol, sta facendo un percorso vero di crescita, che è quello che esattamente si aspetta la società madre, che lo ha allevato nel settore giovanile e adesso lo osserva da lontano per studiarne il comportamento. Lui non nasconde che tornare alla Juve prima o poi «per restarci» è uno dei suoi obiettivi. Nel frattempo, con mister Bisoli sente che le cose stanno procedendo per il verso giusto: «Mi sto trovando molto bene in quest’esperienza, sapevo che avrei avuto a che fare con un club serio che basa la sua evoluzione sulla quotidianità».

A gennaio si concretizza il passaggio in granata. Lui ne rimane subito conquistato, del resto la passione che si vive da queste parti è evidente, ancor più dopo l’impresa della salvezza dello scorso anno, che ha regalato all’ambiente la consapevolezza che niente sia impossibile, anche quando la difficoltà è uno stato permanente. «In questi due giorni mi sono calato subito nella realtà della Salernitana e voglio condividere le mie emozioni con i tifosi. Non vedo l’ora di scendere in campo, soprattutto all’Arechi. Il calcio è la mia vita, sono giovane ma posso trasmettere la carica giusta ai miei compagni»: la sua presentazione è da ragazzo sveglio, pronto, che non vuole perdere tempo. E difatti, Davide Nicola alla vigilia del match col Torino glielo riconosce, annunciandolo come titolare, non proprio una situazione normale per uno che arriva da un campionato di livello inferiore: «Nicolussi Caviglia si è messo subito a disposizione della squadra, ha dimostrato di essere molto motivato e di avere qualità tecniche interessanti».

Novanta minuti in campo davanti al pubblico di casa, altrettanti nella trasferta successiva. E qui c’è il secondo episodio importante. Perché a Bergamo la nuova squadra di Nicolussi Caviglia vive una debacle terrificante. L’accostamento dei termini non paia una sgrammaticatura o un eccesso perché la lettura del punteggio chiarisce il concetto: Atalanta 8, Salernitana 2. Salvarsi in queste condizioni è impossibile. Però, Hans un modo per farsi notare lo trova realizzando il suo primo gol in Serie A con una conclusione da fuori che trova la complicità di una deviazione. Magari anche quest’altra unione di situazioni può sembrare una forzatura, l’unione di due situazioni troppo diverse: ma in questo emergere dalle difficoltà c’è il carattere del ragazzo, che è giovane ma le sua sofferenza se l’è già vissuta quando in uno dei suoi giri temporanei – località Parma – ha patito un infortunio che di fatto gli ha fatto saltare praticamente due stagioni.

Ed arriviamo, così, al terzo momento del suo 2023: la partita Salernitana-Juventus. Non deve essere facile giocare contro il club della tua vita, per di più nel pieno di una tempesta che ha portato l’allenatore a essere esonerato e ripreso nel giro di pochi giorni, con la sensazione che tanto la panchina salterà, come avverrà la settimana dopo. Nicolussi Caviglia è il personaggio annunciato della vigilia, La Gazzetta dello Sport arriva anche a preconizzare un’ipotesi: «Chissà che non possa essere lui a fare lo sgambetto alla Vecchia Signora».

E invece, il ragazzo va in totale confusione: provoca il rigore con un fallo su Miretti, uno molto più giovane di lui; commette un errore che porta Vlahovic a chiudere il match sullo 0-3. Dopo quella gara, con l’avvento di Paulo Sousa, Hans non è più stato titolare. Conoscendone il carattere, si presenterà ai nastri di partenza della nuova stagione con tutta la fiducia che deve accompagnare un ragazzo di 23 anni.