Cesare Prandelli conquista la Panchina d'Oro - 11 dicembre 2006 - VIDEO
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Cesare Prandelli conquista la Panchina d’Oro – 11 dicembre 2006 – VIDEO

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L’11 dicembre 2006 Cesare Prandelli conquista la Panchina d’Oro per la grande stagione disputata con la Fiorentina

La carriera da allenatore di Cesare Prandelli è costellata di alti e bassi. Dopo l’esordio solo parzialmente positivo con l’Atalanta – ai successi con le giovanili, tra cui la conquista di un Viareggio nel 1993, segue la retrocessione con la prima squadra – e la brutta esperienza con il Lecce, il tecnico bresciano riparte dalla serie cadetta rispettivamente con Verona e Venezia, portando entrambe le squadre alla promozione.

L’approdo alla Fiorentina e lo scandalo Calciopoli

Prandelli emerge nella massima competizione italiana grazie alle due stagioni con il Parma, che guiderà al quinto posto valido per la qualificazione in Coppa UEFA. Così, nella stagione 2005-06 Della Valle decide di puntare su di lui come nuovo allenatore della Fiorentina al posto di Dino Zoff. I risultati con la Viola alla prima stagione sono entusiasmanti e portano l’accesso ai preliminari di Champions League grazie ad un ottimo quarto posto. Il momento della consacrazione sul grande palcoscenico europeo sembra essere finalmente giunto, ma quello stesso anno la Fiorentina rimane direttamente coinvolta nello scandalo Calciopoli.

Il processo sportivo fu svolto presso la CAF. Dopo aver evitato la retrocessione in Serie B, nella sentenza definitiva la Fiorentina dovrà scontare due penalizzazioni: 30 punti per il campionato appena concluso, con conseguente esclusione dalle coppe europee, e 15 per quella successiva.

La Panchina d’oro 2006

Nonostante l’epilogo amaro, l’11 dicembre 2006 Cesare Prandelli viene comunque premiato a Coverciano con la Panchina d’oro per la grande stagione disputata. L’esperienza alla Fiorentina rappresenta per Prandelli il punto più alto della sua carriera con le squadre di club. Nella stagione seguente, nonostante le penalizzazioni, riesce comunque a conquistare un buon sesto posto, cui fanno seguito i quarti classificati delle due annate successive, valide per l’approdo in Champions League. Nella massima competizione europea, la Viola si si distingue soprattutto nella stagione 2009-10 per le due vittorie contro il Liverpool e l’eliminazione contro il Bayern Monaco agli ottavi, minata da gravi errori arbitrali.

Vincendo sulla Sampdoria, il 23 settembre 2009 Prandelli raggiunge Fulvio Bernardini in testa alla classifica degli allenatori più vincenti della storia viola, a quota 99 successi. Lascia la Fiorentina al termine della stagione, conclusa all’undicesimo posto, per cominciare la sua nuova avventura da CT dell’Italia.

La carriera con la Nazionale

Dopo il disastroso mondiale in Sudafrica, Cesare Prandelli viene chiamato a risollevare la Nazionale nel maggio 2010. Le sue intuizioni si rivelano da subito molto interessanti, con il recupero di Antonio Cassano e l’inserimento in gruppo del giovane Mario Balotelli. Durante le qualificazioni per gli Europei 2012, Prandelli otterrà il pass per la fase finale con due gare d’anticipo, segnando il record di precocità nella qualificazione al campionato – 22 punti in 8 gare. Sotto la sua guida, viene inoltre stabilito il record d’imbattibilità nelle qualificazioni europee, congelato a 644 minuti. Gli Europei disputati tra Polonia e Ucraina nel 2012 segnano l’apice della carriera d’allenatore di Cesare Prandelli. Il secondo posto, con la sconfitta in finale contro le Furie Rosse della Spagna, giunge dopo le vittorie contro Inghilterra e Germania.

L’argento Europeo segna l’inizio di una lunga e lenta parabola discendente per il tecnico bresciano, che porterà al grande fallimento Nazionale dei Mondiali Brasile del 2014 e a quelli successivi nelle squadre di club: prima con il Galatasaray, dove viene esonerato dopo soli quattro mesi; poi, dopo due anni sabbatici, con il Valencia nel 2016 e l’Al Nasr negli Emirati Arabi nel 2017. Il 7 dicembre 2018 viene ingaggiato dal Genoa in sostituzione di Ivan Jurić. Prandelli non riesce a dare la sterzata sperata alla stagione del Grifone. La salvezza arriva solo all’ultima giornata grazie al pareggio con la Fiorentina e alla contemporanea sconfitta dell’Empoli con l’Inter. A fine stagione non viene confermato, venendo sostituito da Andreazzoli, e il 20 giugno rescinde il proprio contratto. Il 9 novembre 2020 fa ritorno, dopo dieci anni, sulla panchina della Fiorentina, per poi annunciare le dimissioni e la volontà di ritirarsi dal calcio nel marzo 2021.


 

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