Napoli, intervista a Fabian Ruiz: «Vorrei diventare il nuovo Xavi»
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Napoli, Fabian Ruiz non si pone limiti: «Vorrei diventare il nuovo Xavi»

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Il centrocampista del Napoli Fabian Ruiz racconta il suo impatto sulla Serie A e le sue ambizioni future: «Sogno di ripercorrere le orme di Xavi»

Arrivato al Napoli nell’estate del 2018 dal Betis Siviglia per 30 milioni di euro, Fabian Ruiz ha fatto inizialmente fatica ad ambientarsi nel calcio italiano. La svolta nella sua esperienza partenopea arriva con il cambiamento dell’assetto tattico di Carlo Ancelotti. Nel 4-3-3 di inizio campionato lo spagnolo era spesso destinato a guardare le partite dalla panchina, complice anche lo stato di forma di Piotr Zielinski. Con il passaggio al 4-4-2, Ruiz ha finalmente trovato la sua dimensione, diventando la principale pedina di Ancelotti nel ruolo di esterno sinistro di centrocampo.

Così Fabian Ruiz ha commentato a Radio Kiss Kiss la sua prima parte di stagione: «Giocare qui è magnifico. Albiol e Callejon mi hanno aiutato tantissimo. Sono stati loro i primi con i quali ho parlato, mi facevano da traduttori e sono amici prima ancora che colleghi, ma adesso sto imparando l’italiano. Il Napoli è una famiglia. Ancelotti? Lavorare col mister è fantastico, lo sapevo già prima di conoscerlo. È un grande allenatore, ha vinto tanto. Per lo scudetto è difficile, ma ci proveremo fino alla fine, vogliamo fare strada in Europa League. Il mister è convinto che presto vinceremo qualcosa perché il Napoli ha un gruppo forte. Con tranquillità e lavorando come sappiamo i trionfi arriveranno».

Ha poi proseguito parlando della sua posizione in campo e del paragone con il suo idolo Xavi: «Mi trovo meglio in mezzo al campo, ma pure a sinistra mi diverto. Mi sono innamorato del calcio grazie a Xavi, lui è stato per anni ed anni una colonna del Barcellona ed anche della Spagna. Sogno di ripercorrerne le orme». Ha infine descritto quella che è la sua giornata tipo, rivelando anche un inconsueto particolare per un Napoletano: «La mia giornata spesso è allenamento, pranzo con la squadra e poi relax a casa. Di sera esco con Mertens che mi porta a conoscere Napoli, è un grande calciatore e una grande persona. Parlo ancora poco napoletano, ma c’è la parola “frà” che mi diverte molto. “Frà” è Mertens, ma non mangio mai la pizza: non mi piace».