Gabbiadini: «Dopo Italia-Svezia non ho più giocato»
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La maledizione di Gabbiadini: «Da Italia-Svezia non ho più giocato»

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Southampton: Gabbiadini sfida il Chelsea del suo ex tecnico Sarri, ma in una situazione emotiva decisamente difficile. L’attaccante vive un periodo nero da quell’Italia-Svezia…

Il suo incubo è cominciato quasi due anni fa: gennaio 2017, Manolo Gabbiadini lascia il Napoli, squadra in cui Maurizio Sarri non lo schiera quasi mai da titolare, per accasarsi in Premier League al Southampton. Oggi il cerchio potrebbe chiudersi: i Saints affrontano in campionato proprio il Chelsea di Sarri infatti. Difficilmente però Gabbiadini rischia di giocare: per lui, da qualche mese, le possibilità di scendere in campo si sono ridotte sempre più a un lumicino. Colpa – secondo l’ex attaccante azzurro – di una partita maledetta per un popolo intero: quell’Italia-Svezia in cui proprio lui fu schierato inopinatamente da titolare dal commissario tecnico Giampiero Ventura e che è costata alla Nazionale l’eliminazione da un Mondiale nemmeno mai giocato.

«Fui sorpreso quando Ventura mi disse che sarei stato titolare. Nello spogliatoio vedevo la tensione sui volti dei compagni. Io ero motivato, San Siro pieno fu un’emozione incredibile – ricorda Gabbiadini a La Gazzetta dello Sport. Ho letto e sentito tante cose. Dico solo che avremmo potuto vincere con la difesa a tre o a quattro, con Lorenzo Insigne o senza. C’era un’atmosfera negativa già dopo l’andata, quando perdemmo e prendemmo anche tante botte. Mi dà fastidio che si voglia addossare la colpa a qualcuno: abbiamo perso tutti». Da allora sta di fatto che Manolo non ha quasi più giocato: «Non so perché non gioco. La mia situazione è cambiata quando Claude Puel fu esonerato e al suo posto arrivò Mauricio Pellegrino. Tornai dalla partita con la Svezia e mi mise in panchina perché, parole sue, mi vedeva triste. Una scusa, ovviamente. Ma poi con Mark Hughes la situazione non è cambiata». Con Sarri nessun astio però: «Non ho rancori verso nessuno, scelsi io di lasciare Napoli vista la situazione». Tutta colpa di una partita maledetta.