2022
Marchionni: «Coppa Italia salvezza in un’annata fallimentare»
Marco Marchionni, ex centrocampista della Juventus, ha analizzato in esclusiva il momento dei bianconeri in vista della semifinale
Archiviato il pareggio casalingo con il Bologna, che lascia ancora aperti i discorsi per la Champions League, la Juve si avvicina all’appuntamento con la Fiorentina, valevole per il ritorno delle semifinali di Coppa Italia. Un match che il doppio ex Marco Marchionni, in esclusiva per Juventusnews24, ha analizzato così.
Come giudica il momento che sta vivendo la Juventus?
«Credo sia normale che si aspettassero un campionato diverso da quello che poi è stato. In questo momento non dico che la Juve si è ripresa, ma sicuramente ha provato in tutti i modi a riaddrizzare un’annata che era partita con altri obiettivi. Certo, avesse vinto con l’Inter avrebbe sicuramente avuto più vantaggi e avrebbe potuto sperare di ambire anche per qualcosa in più di un piazzamento in zona Champions».
Basterebbero il quarto posto e, magari, la vittoria della Coppa Italia per salvare la stagione?
«Alla fine si può dire che sia una stagione fallimentare per una squadra come la Juve. Già quando non vinci lo scudetto e arrivi secondo è un campionato da cancellare, ma allo stesso tempo bisogna analizzare l’anno che si è attraversato. Ci sono stati tanti cambiamenti sia a livello societario che di squadra, si sono vissute situazioni difficili. La Coppa Italia resta comunque un trofeo importante e un posto nell’Europa che conta è diventato l’obiettivo minimo che va raggiunto ad ogni costo».
Da doppio ex, ci può dire quali differenze ci sono nel vivere le partite tra Juve e Fiorentina?
«Quando sei alla Juve hai la sensazione di dover giocare una partita come tutte le altre, la affronti con la solita serietà e professionalità che contraddistingue la squadra. Dalla parte opposta invece non c’è dubbio che sia considerato l’appuntamento dell’anno. Si vive la partita con più calore, più trasporto ed entusiasmo, ma come quando incontri anche le altre big. Sono gare che si preparano da sole, perchè vuoi sempre fare bella figura e sei allo stesso tempo “obbligato” a dare quel qualcosa in più».
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