Mourinho: «Sono stato capace di evolvermi ed avere successo: se ami il calcio, non vuoi smettere...»
Connettiti con noi

Hanno Detto

Mourinho: «Sono stato capace di evolvermi ed avere successo: se ami il calcio, non vuoi smettere…»

Pubblicato

su

Mourinho Roma

Mourinho: «Sono stato capace di evolvermi ed avere successo: se ami il calcio, non vuoi smettere…». Le parole del tecnico della Roma

Josè Mourinho ha parlato del suo modo di evolversi e di vincere ai microfoni di Sky Sport UK. Ecco le parole del tecnico della Roma:

«Sono stato capace a 60 anni di evolvermi ed avere successo? E’ la natura di chi vuole rimanere nel calcio per molti anni. Se non sei innamorato del calcio e hai raggiunto tutto quello che c’è da raggiungere nel calcio, smetti e ti godi le tue medaglie e ti godi la tua vita al di fuori del calcio. Ma se ami il calcio, non vuoi smettere. Se ami il calcio, non senti che stai invecchiando. Ti senti fresco, ti senti giovane e questa sensazione dura fino ai tuoi ultimi giorni. Quindi, la motivazione fa parte del DNA. Il mio record di vittorie in Inghilterra, Portogallo, Italia e Spagna? Per di più, ho vinto in questi quattro Paesi molto, molto presto. Non ho avuto bisogno di stare lì tre, quattro o cinque anni per vincere. E’ successo subito. Nella prima o al massimo nella seconda stagione. Credo che questo sia dovuto al fatto che ho cercato di capire la squadra. Ho studiato. Ho cercato di trarre il meglio dalle differenze, cercando di mettere in pratica le mie idee ma allo stesso tempo rispettando le culture locali e, nel mio caso, anche il sentimento e l’approccio locale al gioco. Il rapporto con i giocatori? Ognuno ha bisogno di un modo diverso di comunicare, di un modo diverso di dare feedback, di motivare. La cosa più importante è conoscere la loro natura, sapere tutto di loro. Poi si può interagire con loro quasi su base individuale. Direi che è un po’ come quando si va al ristorante e si mangia a la carte, come si dice in francese. A la carte è fondamentalmente quello che devi fare con il giocatore. Non guardarli come se fossero tutti uguali, perché sono tutti diversi. Se sono un leader naturale? Non direi. Anzi, da giovane direi che ero un leader silenzioso. Ma il mio lavoro non mi permette di essere un leader silenzioso, come è nella mia natura. Devo essere sempre sotto gli occhi di tutti, devo comunicare continuamente attraverso i media e questo fa una grande differenza. La chiave del successo rimane la stessa: è tutta una questione di strategia. Non si può prevedere tutto, ma più si è preparati, più si può mettere in allenamento. Si può ridurre l’imprevedibilità e questo dà la sensazione di rendere più facili le scelte e le decisioni. Si sa che le partite di calcio comportano dei rischi, ma bisogna cercare di ridurli preparandosi al meglio»