Ogbonna: «Fiorentina West Ham: Jovic o Cabral? Non lo dico, non avvantaggio Italiano…» - Calcio News 24
Connettiti con noi

Conference League

Ogbonna: «Fiorentina West Ham: Jovic o Cabral? Non lo dico, non avvantaggio Italiano…»

Pubblicato

su

Ogbonna

Angelo Ogbonna, difensore del West Ham, ha parlato al Corriere dello Sport in vista della finale di Conference contro la Fiorentina

Nel West Ham che mercoledì prossimo affronterà la Fiorentina nella finale di Conference League c’è un italiano che gioca da tanto tempo in Inghilterra. Solo Gianfranco Zola ha fatto più presenze di Angelo Ogbonna. Il centrale, capitano del Torino e poi passato alla Juventus, si è raccontato al Corriere dello Sport.

OTTO ANNI AL WEST HAM – «Non ho mai rinnegato le mie origini, anche se qui a Londra mi sento a casa. Forse il destino ha voluto che ci fosse un’italiana a dividere il mio West Ham da un titolo europeo».

SECONDO ITALIANO PER PRESENZE IN PREMIER – «Centonovanta, insieme a Di Canio, un record di cui vado orgoglioso. All’inizio non mi aspettavo di poter passare così tanti anni in una sola squadra».

SERIE A – «Ha portato tre squadre nelle finali europee, ora è al top».

SCAMACCA – «Ha tanta qualità. Il problema al ginocchio gli ha causato delle incertezze, ma il futuro è suo».

MEGLIO JOVIC O CABRAL DA MARCARE – «Chi gioca titolare? Anche io fossi Italiano avrei tanti dubbi: sono entrambi tanta roba. Non vi dico chi preferisco per le mie caratteristiche sennò lui fa giocare l’altro».

COSA SI DICE IN INGHILTERRA DEL CASO JUVE – «Che è stato un campionato abbastanza falsato perché la squadra i punti li ha fatti sul campo. La giustizia non dovrebbe essere così ambigua. Non entro nel merito, ma penso che come Italia abbiamo dato all’esterno la sensazione di essere poco credibili».

PERCHE’ NON É PIU’ NAZIONALE – «Lei lo sa? Io no e non ho mai smesso di amare la maglia azzurra».

CONFRONTI CON MANCINI – «No, non ho mai contestato le scelte del Ct e con lui non ci sono mai state incomprensioni. Anzi, se lo sentite fategli sapere che la mia porta sarà sempre aperta».