Modric, De Bruyne e Dzeko: la Serie A sceglie la nostalgia e l'usato garantito
Connect with us

Serie A

Modric, De Bruyne e Dzeko: la Serie A sceglie la nostalgia e l’usato garantito

Avatar di Redazione CalcioNews24

Published

on

modric de bruyne

In Serie A le squadre scelgono l’usato garantito, l’esperienza e l’effetto nostalgia: Modric, De Bruyne e Dzeko; intanto i giovani…

Reijnders ha salutato Milano, Kvaratskhelia è diventato Campione d’Europa lontano da Napoli. In Italia i talenti brillano per poco, mentre gli over 30 vengono accolti con entusiasmo da trionfo assicurato. Nel 2025/26 Luka Modric vestirà rossonero, Kevin De Bruyne guiderà il centrocampo del Napoli campione, Edin Dzeko è conteso da Bologna e Fiorentina. Cosa li accomuna? Oltre a una k nel nome o nel cognome e a carriere decorate di trofei, soprattutto la carta d’identità. De Bruyne compirà 34 anni a fine giugno, Dzeko andrà per i 40 a marzo, Modric li festeggerà a settembre. Sono i nuovi totem della Serie A, campionato che sembra preferire le storie da tramonto romantico alle scommesse sul futuro. Nessuno mette in discussione il valore tecnico e umano di De Bruyne e Modric: due leggende viventi, due registi che hanno ridisegnato il ruolo, portando Manchester City e Real Madrid nell’olimpo europeo. Ma il fatto che la Serie A si affidi sistematicamente a stelle al crepuscolo dice molto del suo orizzonte.

C’è un evidente fascino per il nome, per il ricordo, per l’icona. Dzeko? “Usato sicuro”, dopo aver trascinato Roma e Inter. Modric? L’ennesimo ex Real Madrid a cui affidare i ritmi del centrocampo. De Bruyne? Un colpo da titolo, ma anche una scommessa fisica, considerando gli ultimi infortuni. Nel frattempo, chi prova a emergere – vedi Reijnders – è pronto a fare le valigie, spesso senza lasciare segni indelebili. E chi invece esplode, come Kvaratskhelia, rischia di andarsene nel pieno della carriera per vincere altrove. Il dato è chiaro: in Serie A si costruisce poco e si raccoglie tardi. I club preferiscono l’usato garantito, magari per vincere subito o per tenere alto il morale della piazza. I giovani? Fanno panchina, oppure rendono bene per due stagioni prima di volare in Premier o in Bundesliga. Il caso dei tre “vecchi” illustri ne è la prova. Il calcio italiano continua ad alimentarsi di nomi, di curriculum, di memoria. Una scelta comprensibile, forse inevitabile. Ma che rischia di allontanare sempre più la Serie A da un modello virtuoso e sostenibile. Finché i fuoriclasse resteranno attratti dal nostro calcio, sarà facile esultare. Ma quanto durerà?

Cagliari News

Cagliari, infortunio per Felici: problema al ginocchio, le ultime sulle sue condizioni

Avatar di Redazione CalcioNews24

Published

on

Image Photo907842
Continue Reading

Juventus News

Vlahovic Juve, intervento riuscito per l’attaccante. Ecco il comunicato del club bianconero: le sue condizioni

Avatar di Andrea Bargione

Published

on

vlahovic 3
Continue Reading